Viviamo in una realtà virtuale, proiezione consequenziale dei nostri cinque organi di senso. Pur essendo Anime altamente evolute, incarnate in un corpo allo scopo di fare esperienza in questa realtà, ci siamo scordati che la Vita è un gioco, frutto di dinamiche che accadono al solo scopo di farci evolvere.
Quando si dimentica che tutto ciò che sta al di fuori di noi è solo una proiezione virtuale di ciò che sentiamo dentro in ogni istante, ecco che nasce l'illusione della materia, che si consolida nei concetti di spazio e di tempo. Ogni parola, in questa realtà terrestre, ha un effetto determinato. I concetti di spazio e di tempo sono nati per misurare ciò che c'è di esterno a noi allo scopo di poter interagire nella virtualità ed evolvere in maniera consapevole.
Ma, precisiamo una cosa: spazio e tempo sono stati creati allo scopo di delimitare degli ambiti legati alle distanze o al passare delle ore, tutto qui. Il problema è nato quando l'uomo, attraverso la totale identificazione di Anima con la macchina biologica/corpo, ha creduto veramente nella realtà che lo circondava non sapendo, invece, di esserne lui stesso l'artefice potendo intervenire, in ogni momento, nella virtualità della materia per poterla modificare.
Per rispondere alla domanda che è poi il titolo di questo articolo: figli dello spazio e del tempo? Direi proprio di no, semmai creatori e gestori del nostro spazio e del nostro tempo, ognuno per conto proprio. La corretta gestione della realtà spaziotemporale dipenderà, com'è ovvio, dalla contemporanea presa di coscienza dell'illusorietà dell'esistenza di una realtà materiale consolidata ed immutabile e dalla conseguente consapevolezza di poter intervenire, in ogni momento, sulla realtà virtuale allo scopo di modificarla.
Basta un semplice cambiamento nel modo di pensare, infatti, per poter vedere cambiare la realtà a noi esterna. IL PENSIERO CREA LA MATERIA, MA NON SOLO: ESSO E' ANCHE IN GRADO DI MODIFICARLA A PROPRIO PIACIMENTO PURCHE' CHI PENSA SIA PADRONE E NON PIU' SCHIAVO DELLA PROPRIA MENTE.
Tutti i miracoli, le cose fuori dal comune, le apparizioni, avvengono in un contesto che esula dai concetti di spazio e di tempo e permette ad Anima di agire in maniera integrata e funzionale nella realtà virtuale. Prima, però, perché ciò possa avvenire occorrerà uscire dagli schemi mentali, dai luoghi comuni che portano a credere reale ciò che vediamo e inesistente, in quanto incorporeo, i nostri pensieri/modo di pensare.
Nel momento in cui capiremo di essere un'Anima incarnata in una macchina biologica/corpo, allo scopo di vivere ed interagire nella realtà virtuale, in quel preciso istante potremo intervenire sullo spazio e sul tempo divenendone padroni, non più figli né, tanto meno, schiavi.
Vincenzo Bilotta