Ogni seme va piantato in un terreno fertile, altrimenti non produrrà nessuna pianta né, tanto meno, potrà mai fiorire. Noi siamo come tanti semi sparsi nel mondo, ognuno ha, in embrione un fiore diverso, così come diverso sarà il suo colore, ciascuno avrà una sua fragranza diversa, a patto che... fiorisca!
Se è vero che siamo tanti semi e che possediamo in embrione un fiore meraviglioso, il nostro talento, è altrettanto vero, tuttavia, che questo fiore solo rare volte potrà vedere la luce del sole e germogliare aprendosi, al contempo, alla Vita.
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(Immagine presa dal web) |
Già, perché la maggior parte delle persone rimarrà seme, ossia mera potenzialità, ma raramente riuscirà a fiorire? Perché nessuno, tranne lui stesso, avrà interesse a fiorire e, se non ne prende coscienza, allora rimarrà uno dei tanti semi sparsi nel mondo, destinati a rimanere tali senza avere la possibilità di dischiudersi.
Ma perché molte persone non riescono a trasformare i semi delle proprie potenzialità in fiori della realizzazione di chi realmente sono? Perché molto spesso essi vivono in terreni non fertili, terreni che non permettono loro di trarre il nutrimento necessario a sviluppare la propria vera natura fino a realizzare appieno le proprie potenzialità.
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Quando parlo di terreno non fertile mi riferisco all'ambiente nel quale si vive, alle situazioni che si sperimentano ed, infine, alle persone delle quali ci si circonda le quali, molto spesso, ci tolgono la voglia, la motivazione e la volontà necessarie a realizzare noi stessi, come?
Instillando in noi paure, convinzioni limitanti e, in generale, scaricando su di noi le loro aspettative deluse, mettendoci in guardia sul fatto che, se non seguiremo i loro "consigli", "falliremo". Ma, in realtà, col loro modo di ragionare, di essere e, soprattutto, col loro cattivo esempio, ci stanno togliendo il terreno fertile nel quale avremmo potuto far germogliare il fiore che è già in noi e che necessita di nutrimento, attenzioni e AMORE costanti.
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Non è certamente con la paura che noi possiamo fiorire né, tanto meno, ascoltando gli altri, ciò in quanto ognuno di noi è un fiore diverso da tutti gli altri e, se davvero vuole fiorire, deve essere nutrito con sentimenti quali autostima, amore per se stesso, centratura, presenza mentale e fiducia nella Vita.
Ma se si ascoltano gli altri, ecco che il nostro fiore non nascerà mai, ciò perché esso verrà avvelenato dalle paure, dallo sconforto, dalla mancanza di fede/fiducia in Dio e nella Vita, dalla rabbia, dalla frustrazione con le quali gli altri annaffieranno il nostro seme.
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Ma cosa fare se il terreno, nel quale siamo stati piantati come semi, è arido? Beh, bisogna togliere il seme per poi piantarlo in un terreno fertile, che ci consenta di poter fiorire al massimo delle potenzialità che Dio, tramite la Vita, ci ha donato.
Cosa significa "cambiare terreno"? Può significare tante cose come cambiare lavoro trovandone uno che ci gratifichi, cambiare partner perché quello col quale ci relazioniamo non fa per noi ma, soprattutto, ELIMINARE SISTEMATICAMENTE tutte le persone che tendono a sminuirci, sono invidiose del nostro successo, della nostra voglia di fare/realizzarci, che sono buone solo ad instillarci paure e a giudicarci in maniera negativa.
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Dopo aver ripulito il nostro terreno, dopo aver estirpato le "erbacce", ecco che potremo piantare i nostri semi, coltivarli, concimarli e permettere loro di fiorire, senza forzare, lasciando loro il tempo che necessitano per crescere.
Permettiamoci di fiorire, ce lo meritiamo; concimiamo i semi dei nostri talenti con amore, fiducia, autostima, gioia di vivere, gratitudine, annaffiamoli con la passione, la volontà e la costanza e lasciamo che il profumo del nostro successo si espanda e riempia le Vite di coloro i quali saranno toccati dal nostro esempio di Vita.
Vincenzo Bilotta