lunedì 29 luglio 2024

Essere gentili non significa essere fessi!

Chi è nel cammino di crescita sa bene quanto sia importante sviluppare la gentilezza nei confronti del prossimo. Essere gentili, specie in questo periodo storico dominato dalla follia, dallo stress, dal bisogno di equilibrio, è un balsamo per l'anima di chi ci incontrerà.

Mostrare la propria disponibilità nei confronti del prossimo quando ha bisogno di noi è non solo una forma di gentilezza che farà star bene l'altro ma gli effetti saranno visibili anche su di noi, sul nostro corpo, nella nostra Vita.

(Immagine presa dal web)


Essere gentili fa sentire più uniti col resto del cosmo, più centrati, più leggeri, più utili nei confronti della collettività. Non importa che lavoro fate, quel che potete fare è migliorare i rapporti con le persone che si rivolgeranno a voi, diventando gentili, disponibili, in una parola aiutando il prossimo.

Come detto prima, aiutare il prossimo aiuta anche noi, perché l'altro ci fa da specchio e tutto è UNO. Ma essere gentili, come ho già scritto nel titolo di questo articolo, non significa essere fessi. Alcune persone nei confronti delle quali mostrerete gentilezza e disponibilità potrebbero, tuttavia, scambiare questa vostra propensione all'aiuto come un punto debole da sfruttare a proprio vantaggio.

(Immagine presa dal web)


Non lasciate che questo accada. Tuttavia non perdete la vostra gentilezza perché, così facendo, rischiereste solo di diventare peggiori di coloro i quali tentano di sfruttarvi a proprio vantaggio. Rimanete gentili e, ovviamente, allontanate in maniera educata ma decisa, queste persone dalla vostra Vita.

Il fatto di essere gentili, disponibili, altruisti, non presuppone l'aver scritto in fronte "sfruttami, sono tuo schiavo". Essere gentili, piuttosto, deve servire da esempio a coloro i quali occupano, col proprio lavoro, degli uffici che li pongono a contatto con il pubblico, in questo modo la collettività usufruirebbe di servizi più umani perché sentirebbero l'empatia con l'impiegato di turno.

(Immagine presa dal web)


Immaginate di far parte di una famiglia più grande di quella con la quale abitate, più grande ancora di quella più allargata con la quale vi riunite a Natale per giocare a carte e stare un po' assieme, questa famiglia alla quale faccio riferimento si chiama MONDO e tutti, indistintamente, che ci piaccia o no, ne facciamo parte...

Non sarebbe più bello vedere il nostro prossimo come un nostro familiare? Io credo che verrebbe più spontaneo essere gentili con lui, mettendo a disposizione, ognuno nel suo piccolo, le proprie competenze, dando una mano a chi chiede il nostro aiuto.

(Immagine presa dal web)


Impariamo ad essere gentili, offrendo le nostre competenze. A volte si potrà essere gentili sull'autobus, cedendo il posto a chi è più stanco di noi, altre volte si potrà aiutare una persona in difficoltà ad accompagnarle la spesa, non è necessario avere una laurea in ingegneria aerospaziale per poter essere utili, basta un po' di buona volontà, amore per il prossimo e percepire l'altro come una parte di noi. 

Tutti noi siamo una grande famiglia. Come in ogni famiglia, ovviamente, ci sarà chi è meno gentile e chi vorrà approfittare della nostra gentilezza, teniamone conto, fa parte del gioco, chissà che prima o poi anche chi vuole approfittare della nostra gentilezza non cambi anche lui e decida di aiutare il prossimo!

Vincenzo Bilotta

lunedì 8 luglio 2024

Siamo individui, non massa

"Per essere insostituibili bisogna essere unici". (Coco Chanel)

Ciascun essere umano nasce come individuo ma rischia di morire come massa. Chi sta al potere e ha creato in questi ultimi anni il caos più completo ha un solo scopo: creare un potere globale, dove un organo centrale mondiale comanda e decide per tutti gli stati del mondo, un progetto megalomane, folle, che mira a distruggere ogni forma di sovranità nazionale allo scopo di sottomettere tutti ad un potere unico.

In questo contesto, per come stanno messe le cose, neutralizzando ogni forma di sovranità nazionale per avvantaggiare un potere sovrannazionale, si capisce bene che gli individui non sono nemmeno presi in considerazione e considerati quali "massa" di abitanti di un determinato stato.

(Immagine presa dal web)


Ma diventare massa significa smettere di essere individui. Smettendo di essere individui si perdono le caratteristiche preziose che ogni essere umano, per conto suo, possiede e, con esse, la possibilità di poterle sviluppare allo scopo di diventare UNICI.

L'impegno che ogni persona deve assumersi è quello di coltivare la propria individualità, intesa non in senso egoistico "Ognuno per sé e Dio per tutti", ma nel senso di sviluppare, attraverso un serio lavoro di crescita personale, quelle caratteristiche che gli sono specifiche, quei talenti che, se coltivati, andrebbero ad offrire degli elementi che arricchirebbero la collettività.

(Immagine presa dal web)



Per far questo occorre uscire dagli schemi di pensiero globalizzanti, che ci vorrebbero tutti uguali, con lo stesso modo di fare, le stesse idee, stesse mode, una sorta di burattini non-pensanti da sfruttare nel mondo del lavoro per poi "rottamarli" una volta esaurito il loro compito, un po' come avviene con i macchinari industriali quando diventano obsoleti.

Pensare in maniera diversa, essere individui, non è facile, ma nemmeno impossibile, tutto dipende SOLO da noi. Nessun altro può sostituirsi in questo processo di crescita e sviluppo di quelle che sono le nostre caratteristiche personali, quelle che ci rendono unici, diversi da miliardi di altre persone, facendo di noi, appunto, degli individui.

(Immagine presa dal web)



Chiedersi il perché delle cose senza contentarsi delle opinioni comuni è uno dei modi che potrebbe consentirci di cominciare a sviluppare un modo di pensare individuale. Un altro modo per sviluppare l'individualità sarà quello di non seguire più le mode, quelle che ci vorrebbero vestiti tutti uguali a seconda della follia del momento di quel determinato stilista.

Quando capiremo che la Vita è nostra e di nessun altro? Che noi siamo UNICI ed inimitabili, ma qualcuno che sta molto in altro e, di sicuro, non vuole il nostro bene, vuole annientare questa nostra unicità per metterci in fila come tanti burattini non-pensanti da comandare?

(Immagine presa dal web)



Bisogna svegliarsi, cominciare a ragionare con la propria testa, andando contro corrente, sviluppando un proprio carattere, smettendo di cercare a tutti i costi l'approvazione degli altri sia sui social che nella Vita reale, ciò perché non sempre la gente applaudirà al nostro modo di pensare diverso, anzi, la maggior parte delle volte, potrebbe andarci contro perché ha paura di chi la pensa diversamente.

Per essere individui bisognerà assumersi il rischio di venire rifiutati da coloro i quali continueranno a nascondersi fra le fila della massa dei non-pensanti. Dopotutto, essere d'accordo con la maggioranza fa comodo a chi ha paura di essere se stesso perché teme, così facendo, di rimanere isolato.

(Immagine presa dal web)



Ma noi siamo INDIVIDUI, non gregge, LEONI, non pecore! Di conseguenza, alziamo la testa, sviluppiamo un nostro modo di pensare, di vestire, di ESSERE, cominciamo a ragionare con la nostra testa, a dire di NO quando qualcosa non va bene per noi, in una parola, usciamo dalla massa e riappropriamoci della nostra originalità, prima di morire come fotocopie diamo uno scopo alla nostra esistenza e perseguiamolo fino a REALIZZARLO, è per questo che siamo nati!

Vincenzo Bilotta