Secondo il buddhismo ogni persona è destinata a vivere diverse Vite, definito samsara o ciclo delle rinascite, fino a quando non avrà purificato il proprio karma. Sarà solo dopo aver purificato il proprio karma, dopo che avrà, detto in termini spicci, espiato le cattive azioni compiute durante le Vite precedenti, che la persona sarà libera dal Samsara, non prima di allora.
Da ciò si deduce che ognuno di noi ha il proprio karma, questo è certo. Nessuno, oltre a noi, può cambiare il nostro karma e, di conseguenza, nemmeno noi possiamo intrometterci negli affari... karmici degli altri! Quando notiamo delle persone che hanno qualche difficoltà nella loro Vita quotidiana, ciò significa che stanno vivendo ed espiando il karma accumulato nelle Vite precedenti.
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Ovviamente, ciò non significa che non dobbiamo fare nulla se un amico, un conoscente o, in generale, una persona in difficoltà ci chiede aiuto. Tuttavia, non dovremmo, MAI E PER NESSUNA RAGIONE, cercare di far cambiare il comportamento della persona che sta vivendo il proprio karma né, tanto meno, sostituirci ad essa se ha serie difficoltà a superare determinate barriere psichiche, in quanto esse sono poste sulla sua via allo scopo di accelerarne il processo di liberazione.
Aiutiamo, quindi, le persone in difficoltà, SOLO se ce lo chiedono senza preoccuparci troppo di come gli potranno andare le cose. Piuttosto occupiamoci del nostro, di karma, pensiamo a liberarci noi dal Samsara, da tutte le azioni non meritevoli, delle quali magari non abbiamo nemmeno memoria, che abbiamo compiuto nelle Vite passate.
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Ognuno di noi ha un solo compito, che è quello di liberarsi definitivamente dalle reincarnazioni, seppur su piani di coscienza via via superiori man mano che ci si libera del karma passato. Usciamo dal Samsara, solo noi possiamo farlo e, come non possiamo cambiare il karma degli altri, tanto meno, non dobbiamo pretendere che gli altri cambino il nostro.
Certo, possiamo seguire una religione, meditare, praticare yoga fisico o mentale, riequilibrare le nostre energie in uno dei tanti efficaci modi che tante anime risvegliate hanno messo a nostra disposizione, ma la differenza la faremo sempre noi, non le tecniche esterne. Il cambio di coscienza che ci consentirà, alla fine, di liberarci dal Samsara e vivere, finalmente, liberi, deve partire dall'interno, la scintilla è già in noi, fuori può fare da combustibile, ma saremo noi ad accendere il fuoco della consapevolezza destinato a bruciare tutto il nostro karma passato.
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Ogni anima segue il Samsara fino alla liberazione definitiva. Il processo è sicuramente accelerato dall'amore che riusciremo a provare nei nostri confronti, così come nei confronti di ogni creatura della terra, in quanto esso favorisce l'apertura del cuore, che farà cessare ogni paura e ci guiderà verso la realizzazione degli scopi della nostra anima.
Anche la pratica del perdono, verso noi stessi e gli altri, assieme alla pratica della gentilezza, accelerano il processo di liberazione dal karma passato, in termini buddhisti si parla di bruciare il karma cattivo e favorire un buon karma.
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Alla luce di quanto detto, aiutate gli altri SOLO se ve lo chiedono espressamente e nei limiti consentiti, in quanto il karma è LORO, non vostro. Occupatevi solo del vostro percorso di liberazione, attraverso la trasformazione interiore, la pulizia dalle emozioni negative e perturbanti, USCITENE, NE SIETE CAPACI, basta lavorarci sopra, essere costanti e VOLERLO.
Rispettate sempre gli altri, il loro karma, non giudicate, mai e per nessuna ragione, le scelte delle persone, specie se queste non fanno acquisire loro un buon karma, occupatevi solo di voi, perché siete nati per migliorare questo mondo attraverso il lavoro su di voi e nessuno vi ha mai chiesto di immolarvi per gli altri. Buon lavoro e... buon karma!
Vincenzo Bilotta