domenica 26 settembre 2021

La terza guerra mondiale

Ebbe a dire Albert Einstein: "Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza guerra mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre". In verità, Einstein, alla luce di ciò che sta accadendo in questi ultimi due anni, non ha indovinato nemmeno le eventuali armi che potrebbero essere utilizzate in un'ipotetica quarta guerra mondiale.

Questo periodo storico abbastanza oscuro e strano ci sta insegnando una cosa fondamentale e cioè che non occorrono armi per combattere una terza guerra mondiale, ma andiamo per ordine. Vi starete chiedendo se per caso sto affermando implicitamente, con ciò, che è in corso una terza guerra mondiale? La risposta è sì!


(Immagine presa dal web)

Sicuramente mai avremmo pensato ad un conflitto bellico che coinvolgesse tutte le nazioni del mondo senza l'utilizzo di armi convenzionali quali missili nucleari o i soliti carri armati, eppure è ciò che sta avvenendo. Ok, siete curiosi di sapere innanzitutto dove si sta combattendo questa guerra e quali armi stanno utilizzando i belligeranti a livello mondiale?

Vi rispondo subito innanzitutto dicendovi che la terza guerra mondiale è in corso ufficialmente dal Marzo 2020, si sta combattendo nelle menti della popolazione mondiale e le armi utilizzate sono la paura diffusa attraverso i mass media tramite notizie manipolate, mezze verità e creazione di caos ad hoc allo scopo di poter controllare/dividere le persone a vantaggio dei potenti attraverso la creazione di fazioni aventi opinioni diametralmente opposte.
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Non parlerò in maniera diretta della causa scatenante di questa terza guerra mondiale, né farò nomi o altro, non voglio dare ulteriore energia a questo fenomeno che è cresciuto a dismisura a livello planetario proprio a causa delle energie di rabbia, paura, odio, desiderio di vendetta e, in generale, quanto di negativo possa concepire la mente umana. Qui parlerò solo ed esclusivamente di come si sta continuando a combattere questa guerra mondiale, la terza per la precisione, senza l'utilizzo di nessuna arma.

Probabilmente, se ci fosse qui con noi Albert Einstein in persona sarebbe stupito di come perfino le sue bombe nucleari siano state superate da strumenti molto più raffinati e pericolosi ma, soprattutto, invisibili ed insidiosi: la creazione del caos e, in un secondo tempo, la ripetizione martellante quanto ossessiva di notizie allarmistiche manipolate dall'alto la cui veridicità è, quanto meno, poco attendibile.
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Non sono qui per fare polemica, politica o parlare di strategie militari o di laboratori produttori di armi batteriologiche, non è per questo che ho creato il mio blog, mi occupo di life coaching e presenza mentale e, in linea con gli obiettivi di questo blog, voglio parlarvi oggi della potenza dei mezzi di comunicazione di massa e della loro capacità di influenzare le masse di creduloni che credono in maniera passiva a tutto ciò che vedono in tv o ascoltano nei notiziari radio.

Mai come in questo periodo storico si era assistito ad un'atrofia dei cervelli delle masse. Il popolino in generale, e i cultori delle notizie mediatiche in particolare, non pensa nemmeno il minimo che gli è consentito, abbrutito com'è dagli immancabili talk show e social network, dei quali nessuno sembra più poterne fare a meno. 
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L'uso spesso smodato di tv, radio e social ha consentito a chi sta in alto di gestire le menti dei non-pensanti a suo piacimento, obbligandoli, attraverso la ripetizione, in tutte le salse e a tutte le ore, a credere vere solo le notizie propinate dai mezzi di comunicazione di massa. In pratica, la maggior parte delle persone ha eletto a proprio Dio la tv e le notizie rappresentano per loro quello che i 10 comandamenti rappresentavano per Mosè.

Da qui comincia la battaglia fra due categorie, possiamo chiamarle specie per l'esattezza, di esseri umani che si sono delineate in questo ultimo periodo: da un lato troviamo i non-pensanti che si fidano ed accettano in maniera dogmatica di quanto dicono in tv o alla radio, dall'altro lato troviamo una minoranza della popolazione che usa il cervello e non crede a tutto ciò che danno in pasto al bestiame umano attraverso le mangiatoie mediatiche, al secolo tv, internet, radio, quotidiani.
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Così, dopo aver delineato e scoperto due specie distinte di esseri umani, ossia quelli col cervello atrofizzato che credono anche agli asini volanti da una parte e quelli che il cervello lo usano e si documentano attraverso diverse fonti anche non ufficiali prima di farsi un'idea seppur vaga di ciò che sta succedendo nel mondo, possiamo parlare adesso della lotta accanita che si svolge, nel quotidiano, fra chi difende a spada tratta gli eroi delle stronzate che dicono in tv e chi, invece, è centrato su di sé ed ha opinioni divergenti rispetto alla massa.

Il bello è che in questa battaglia i vincitori non saranno coloro i quali credono e seguono i mass media o, all'opposto, coloro i quali ragionano con la propria mente in base a ciò che vedono, no. I vincitori in questa terza guerra mondiale, una guerra combattuta attraverso la manipolazione mediatica di stampo terroristico, saranno coloro i quali stanno in alto, molto in alto, e sono in grado di influenzare, coi loro mezzi e attraverso le loro decisioni, i governi di tutto il mondo.
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Ovviamente, tutto questo è reso possibile dalle divisioni che sono in atto fra i popoli, fra chi crede alle bugie che dicono i mass media e chi, invece, ha usato o, comunque, cominciato ad usare in questo ultimo periodo storico, una delle armi più potenti, la sola in grado di vincere questa guerra: IL CERVELLO.

Oggi, più che mai, occorre un risveglio collettivo delle coscienze, l'unione fra i popoli, ciò al fine di contrastare chi regge le fila di tutto questo teatrino mediatico allo scopo di trarne profitto a spese, molto spesso, della Vita delle persone, dicendo loro che "è bene" mentre, invece, ciò che spacciano come "bene" è qualcosa che sta causando più morti del "male" stesso. Non lo nomino, avete capito di cosa sto parlando, non voglio dargli energia, solo fare un po' di chiarezza, esprimendo il mio personalissimo punto di vista.
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Ma alla fine di questo mio discorso, vi starete chiedendo chi ne uscirà vincitore da questa terza guerra mondiale? Secondo me vincerà chi continuerà a pensare con la propria testa, a porsi domande, ad avere dubbi su ciò che dicono in tv e sull'utilità di determinati provvedimenti dittatoriali mascherati da false emergenze. Ma, soprattutto, questa guerra la vincerà chi avrà il coraggio di buttare nella spazzatura radio e tv o, quanto meno, smetterà di credere alle bugie che continuano, invece, a mantenere le masse addormentate nella paura e sequestrate nelle proprie case.

Vincenzo Bilotta

domenica 12 settembre 2021

Smettila di essere un "bravo ragazzo"

Smettila di essere un "bravo ragazzo", non serve e non ti porterà dove ti piacerebbe arrivare. No, non ti sto invitando a diventare un criminale, uno che trasgredisce le regole e va contro gli interessi altrui. Piuttosto, ti sto esortando a disobbedire agli insegnamenti scolastici e familiari, laddove essi vadano contro la tua realizzazione, contro le tue passioni.

Si usa dire "è un bravo ragazzo" per indicare il figlio di famiglia che segue in tutto e per tutto gli insegnamenti e i consigli (ordini, aspettative?) dei genitori, senza mai dire di no, senza mai chiedere perché. In pratica, il mondo è pieno di "bravi ragazzi". "Bravo ragazzo" è anche chi continua la professione paterna attraverso il conseguimento di un titolo di studio che gli farà rinunciare, di fatto e per sempre, alla realizzazione dei propri sogni.

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Ne conosco tanti, di bravi ragazzi, anche io ero uno di loro e, se avessi continuato ad esserlo, questo blog e i miei libri probabilmente non esisterebbero oggi e starei dietro una scrivania a timbrare documenti o, in ogni caso, farei ciò che mi hanno insegnato a scuola, a casa, senza nemmeno chiedermi il perché, in pratica farei parte della massa.

Ma così, per fortuna, non è stato. Certo, non è mai stato facile per nessuno andare contro il volere dei genitori, degli insegnanti, dei preti e della società in generale, per poter, infine, fare ciò che piace e, non più, ciò che gli altri si sarebbero aspettati da noi.

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Il senso di colpa, in un primo tempo, si fa sentire: si pensa di aver deluso i nostri genitori, i nostri insegnanti, il sistema intero, in pratica. A volte si ha paura di andare oltre e scoprire cosa c'è... Ma quando si intuisce che solo così si potranno realizzare i propri e, non più, gli altrui progetti, ecco che ogni senso di colpa sparisce per lasciare il posto alla voglia di fare, di esprimere i propri talenti, di lavorare su di sé.

Solo chi lavora su di sé, infatti, può essere in grado di prendere coscienza del fatto che la strada che ci indicano gli altri, siano essi famiglia, preti, allenatori, insegnanti, amici, partner o conoscenti, il più delle volte non è quella che fa per noi. La nostra strada, infatti, non è ancora stata costruita, saremo noi, attraverso il nostro impegno, il nostro senso di responsabilità e la perseveranza che potremo cominciare a realizzarla.

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La strada indicataci dagli altri, invece, esiste già e sappiamo pure dove potrà portarci: lavoro impiegatizio, stipendio sicuro, ma niente spazio per la creatività e no, i sogni nel cassetto possono pure fare la muffa, bisogna avere la testa sulle spalle, non fra le nuvole, come mi diceva sempre la mia insegnante di italiano alle medie quando mi perdevo a guardare incantato il cielo in primavera.

Il "bravo ragazzo" è un ragazzo concreto, che sa quello che vuole... Ce lo avranno ripetuto milioni di volte... Ma la realtà è ben altra. Il "bravo ragazzo" non si è mai chiesto cosa voglia dalla Vita, piuttosto si è sempre limitato ad accontentare gli altri. In altre parole, il "bravo ragazzo" sa cosa vogliono gli altri da lui e cerca di contentarli mentre non si è mai chiesto, o ha rinunciato in partenza a chiederselo, cosa volesse lui dalla Vita.

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In ognuno di noi c'è uno spirito ribelle, ribelle al conformismo, alla muffa, all'obbedienza, che vuole solo uscire fuori, guidarci verso il successo e farci raggiungere il massimo delle nostre potenzialità. Per lasciare libero il nostro vero spirito, la nostra vera natura, sarà necessario centrarsi su di sé, fregandosene se per questo si deluderanno gli altri e le loro aspettative.

La Vita è UNA e va vissuta seguendo le proprie attitudini, sviluppando la propria creatività fino a realizzare se stessi. Se, viceversa, si contenteranno i genitori, gli insegnanti, amici, allenatori o conoscenti, solo per paura di deluderli o di essere giudicati dei "cattivi ragazzi", beh, ricordate sempre una cosa: gli infelici rimarrete voi.

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I vostri genitori un giorno moriranno, il vostro partner potrebbe andar via, gli amici voltarvi le spalle, ma voi vi ritroverete a svolgere un lavoro e, di conseguenza, a vivere una Vita non vostra, non vera, ma voluta da altri. Quindi? Cosa avete deciso? Le persone che vi circondano non sono eterne, così come il tempo per decidere se realizzare i vostri sogni o, al contrario, se buttare la Vita dei vostri sogni nel cassonetto dei rifiuti allo scopo di far contenti gli altri... A voi la scelta!

Vincenzo Bilotta