domenica 21 aprile 2024

Liberati del superfluo

Viviamo nella società delle apparenze. In questa società le persone amano avere, avere e ancora avere, in un processo senza fine, una sorta di vortice di dipendenza dalle cose, amicizie, posizioni sociali, che porta ad accumulare, accumulare ed ancora accumulare.. Ma che senso abbia tutto ciò, pochi se lo sono chiesti.

Sicuramente, l'avere, l'apparire, il mostrare all'esterno la propria facciata ha a che fare con delle forme di dipendenza, certo, ma, anche e soprattutto, con il desiderio di compensare ciò che non si riesce ad essere perché non si ha il coraggio di esplorare la propria interiorità.

(Immagine presa dal web)


E' dentro di noi, infatti, l'unico posto in cui possiamo trovare ciò che cerchiamo e accumuliamo fuori, e non è un nuovo diamante, un pezzo d'antiquario, l'iscrizione ad un club prestigioso o un lavoro molto ben retribuito, niente di tutto ciò. Esso è qualcosa di più prezioso, profondo e che potrebbe dare una svolta alla nostra Vita: RITROVARE NOI STESSI E CAPIRE CHE SIAMO GIA' COMPLETI, COSI' COME SIAMO.

Bisognerebbe cominciare ad esplorare e riempire gli spazi interiori di maggior coscienza, conoscenza, silenzio, gioia, felicità, amore, passione per la Vita svuotando, al contempo, gli scaffali di roba inutile, quella che si compra quando si è in giro per noia, desiderio di apparire, compensare il vuoto interiore col pieno di cianfrusaglie esteriori.

(Immagine presa dal web)


Se solo molti aprissero gli occhi, si accorgerebbero di quanti oggetti inutili, relazioni fallimentari, lavori frustranti, si circondano al solo scopo di apparire, quanto tempo sprecato nel teatro delle vanità, a mostrare che si ha di più, a volte con arroganza, per mascherare il proprio disagio, la difficoltà a far pace con se stessi, a star bene con ciò che si è, non con ciò che si ha, che è solo illusione, compensazione, apparenza, quindi effimero, polvere, inutile per certi versi.

Questo non vuol dire che non si deve più vestire bene, divertirsi, avere una bella casa, un'auto di lusso, non è quello il concetto, chi crede questo è fuori strada, completamente. Io parlo di ritrovare se stessi per poi vivere CONSAPEVOLMENTE la propria Vita e, credetemi, se riuscite a centrarvi, molte cose che vi circondano e che avevate comprato per compensare il bisogno di ricerca interiore, di centratura, non vi serviranno, vi risulteranno superflue.

(Immagine presa dal web)


Il mio invito è di volgere lo sguardo al vostro interno, ciò vi porterà a scoprire il vostro mondo interiore, in gran parte inesplorato, fino a farvi sentire completi, connessi, UNO con l'universo intero. Fatto questo, vi verrà spontaneo liberarvi dal superfluo: cianfrusaglie che non utilizzate mai e che tenete in giro per casa, amicizie opportuniste, shopping compulsivo, un lavoro che odiate, un partner che non vi ama (che non amate) più.

Ricordate sempre: IL NUOVO ARRIVA SOLO PER CHI E' DISPOSTO A LIBERARSI DA CIO' CHE E' VECCHIO, INUTILE E NON PIU' FUNZIONALE. LASCIATE ANDARE, CIO' CHE NON VI SERVE, RIMANETE IN ASCOLTO DI VOI STESSI E A BRACCIA APERTE E, BEN PRESTO, IL NUOVO ARRIVERA' FINO A VOI, CAMBIANDO IN MEGLIO LA VOSTRA VITA.

Vincenzo Bilotta

lunedì 8 aprile 2024

Perché è così bello lamentarsi?

La lamentela è una moda, uno stile di Vita adottato dalla maggior parte degli esseri umani, essa è diventata una tradizione che si tramanda, in maniera più o meno inconscia, di padre in figlio... Bella eredità! Ma perché è così bello lamentarsi con gli altri di qualsiasi cosa, purché ci si lamenti?

Il fatto è che viviamo in un'epoca in cui c'insegnano la dipendenza dalle cose esterne, l'incompletezza in noi stessi e, di conseguenza, tutto ciò porterà, creerà la tendenza alla lamentela. Mancherà sempre qualcosa nella nostra Vita, specie se lo cerchiamo all'esterno, e la pubblicità, con tutto il team di psicologi che collaborano alla creazione degli spot, lo sa benissimo.

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Come ho accennato qui sopra, la lamentela per ciò che manca al nostro esterno è uno dei motivi per cui si manifesta all'esterno, con gli altri, quel sentimento di incompletezza, ma non ci si lamenta solo per l'illusione che ci fa dipendere dall'esterno per renderci degli eterni lamentosi ed incompleti.

Un'altra causa che porta a lamentarsi è il bisogno di essere compatiti dagli altri. Così, quando incontriamo certe persone particolarmente lamentose, veniamo scambiati per gli psicologi di turno o, peggio, per dei bidoni dei rifiuti nei quali scaricare, attraverso la lamentela, tutti i propri problemi, bello vero? Fantastico! (scherzo, ovviamente!)

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Abbiamo detto che ci si lamenta perché si vorrebbero più cose, come consiglia la pubblicità, ci si sente incompleti perché non si ha un partner, un lavoro o, in generale (lo fanno i professionisti della lamentela, quelli con mentalità da bar e birra) perché il sistema politico, stradale, statale, idrico, geografico, non vanno per come vorremmo (follia assoluta, insomma).

Ma uno dei motivi principali per i quali ci si lamenta è la paura di AGIRE per cambiare ciò che non ci piace della nostra Vita. Spesso, infatti, basterebbe una semplice azione volta al cambiamento, per avere risultati CONCRETI senza inutili sprechi di tempo ed energia utilizzati per lamentarsi.

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Quanto maggiore sarà la paura di agire, tanto più aumenterà la tendenza a lamentarsi, ad inveire contro le circostanze, il destino crudele, gli extraterrestri (e chi più ne ha, più ne metta, in questo lascio spazio al lamentoso professionista che, sicuramente, possiede le competenze più adatte).

Ma perché si ha paura di agire? Perché si teme il cambiamento. E perché si teme il cambiamento? Per paura di ottenere ciò che si desidera pensando, tuttavia, di non meritarlo! Che assurdità la mente umana coi suoi ragionamenti autosabotanti, vero? Eppure è così e la lamentela, vi garantisco, se non si riesce a bypassare questo processo di pensiero, continuerà Vita natural durante.

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Da oggi, quindi, sapete che, oltre alla lamentela, una soluzione più efficace e, soprattutto, CONCRETA, esiste: si chiama AZIONE e costituisce la strada verso la liberazione da tutte quelle situazioni nelle quali diversamente, continuando a lamentarvi, rischiavate di rimanere impantanati per sempre.

Non sperate che venga qualche supereroe a salvarvi, perché certi processi che portano ad AGIRE per trasformare la propria Vita sono frutto di scelte personali. Siete voi che dovete decidere cosa volete per poi andare a prendervelo. 

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Nessuno può sostituirsi alla vostra volontà, ciò perché è un processo interiore, una scelta personale, si tratta di cambiare le vostre convinzioni limitanti che vi portano a lamentarvi, fino a sostituirle con le giuste motivazioni che vi spingeranno ad AGIRE fino ad ottenere i risultati che, sicuramente, attraverso la lamentela, non sarebbero MAI arrivati.

Vincenzo Bilotta