domenica 29 maggio 2022

Smetti di lamentarti e comincia a vivere!

La Vita è. Di questo, quasi nessuno se ne ricorda. Da qui cominciano le differenti definizioni che ogni persona tende a darle. Chi è nella mente, si sa, è nel duale e tende a descrivere la Vita come bella/brutta, giusta/ingiusta, giungla, crudele, senza senso e chi più ne ha, più ne metta...

Così facendo, però, ci si predispone alla lamentela, emergono delle aspettative nei confronti della Vita, aspettative che, la maggior parte delle volte, andranno deluse. È chiaro, da quanto detto finora, come le persone raramente vivano la Vita o, quanto meno, si accorgano perfino di essere vivi, ciò perché la maggior parte di esse sarà troppo impegnata a lamentarsi di Essa.

(Immagine presa dal web)


Quasi nessuno è soddisfatto di come vanno le cose all'interno della sua Vita e tende, per questo, a lamentarsi. Ci si lamenta per come si vorrebbe che andassero le cose, per come dovrebbero comportarsi le persone, per ciò che non si è ancora ottenuto... 

Si capisce bene come, più che vivere la Vita, la maggior parte delle persone si lamenta di Essa. Così facendo si creano delle aspettative e, proprio per questo, si vive in una condizione di resistenza, di opposizione a "ciò che è".

(Immagine presa dal web)


In pratica, ci si dimentica di vivere e fluire con la vita e da quel momento comincia la lotta, il sacrificio, la sofferenza, condizione che, ormai, sembra accomunare la maggior parte degli esseri umani... Ma quale può essere la soluzione alla sofferenza e, in generale, allo stato di perenne insoddisfazione nel quale sembrano versare la maggior parte delle persone?

Innanzitutto bisognerebbe smettere di vedere i lati negativi o, quanto meno, smettere di alimentare i sentimenti di negatività legati alle aspettative deluse, alla mancanza di quel qualcosa, all'interno della nostra Vita, che secondo noi potrebbe renderci felici e completi.

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Dopo aver smesso di vedere i lati negativi e quale naturale conseguenza di ciò, occorrerà smettere di lamentarsi e cominciare, all'opposto, a ringraziare per ciò che si ha già ma che non si è mai tenuto nella minima considerazione in quanto gli esseri umani in generale, tendono ad accumulare cose per poi inseguirne altre senza, tuttavia, mai riuscire a gioire o a godere di ciò che si possiede già. 

Dopo aver cambiato questa visione della Vita, occorrerà fare il passo finale, quello che ci farà cominciare a vivere. Questo passo consisterà nell'uscire definitivamente dalla mente per poter entrare, invece, nel naturale ed armonioso flusso della Vita, senza più resisterLe, senza sperare, semplicemente affidandosi ad essa.

(Immagine presa dal web)


La Vita, si sa, è più saggia di noi. Essa saprà riservarci tanti doni se noi rimarremo in uno stato di costante gratitudine senza più lamentarci di come dovrebbero andare le cose e cominciando, piuttosto, a gioire di ciò che possediamo già smettendo, al contempo, di inseguire altre cose, situazioni, persone le quali non farebbero altro che farci allontanare dal nostro vero scopo, quello per il quale le nostre anime si sono incarnate nei nostri corpi: ESSERE FELICI PER IL SOLO FATTO DI ESSERE VIVI, CIÒ A PRESCINDERE DALLE CIRCOSTANZE, I LUOGHI, LE PERSONE, LE SITUAZIONI A NOI ESTERNE.

Vincenzo Bilotta



lunedì 16 maggio 2022

Andare oltre la realtà

 Tutti noi viviamo quello che definiamo "realtà". Gli oggetti, le persone, le situazioni che ci vengono incontro ogni giorno e che costituiscono l'oggetto delle nostre interazioni, sembrano essere lì per caso, prodotte dalla Vita stessa senza il nostro apparente controllo ma, soprattutto, noi le viviamo come reali, ma in realtà non lo sono.

 Vi sembrerà strano quello che sto per dirvi ma, secondo la fisica moderna, al secolo fisica quantistica, ciò che osserviamo non esiste, è mera illusione. E vi dirò di più: quel che vediamo può essere modificato in qualsiasi istante, basta prenderne coscienza, basta capire che noi siamo gli artefici di ciò che ci circonda per poter andare oltre la realtà tangibile.

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 Ma cosa significa andare oltre la realtà? Andare oltre la realtà presuppone l'aver smesso di credere a ciò che si ha sotto il naso, a quella che, comunemente, viene definita realtà oggettiva. In verità la realtà è sempre e solo soggettiva. Ciò che fa la differenza è l'esserne coscienti oppure no. Nel primo caso si potrà modificare ciò che si vive e vede all'esterno passando, per ciò stesso, da una visione di tipo oggettivo, tipica delle masse addormentate, ad una visione di tipo soggettivo, in cui noi diventiamo padroni e creatori della nostra realtà.

Per creare una realtà soggettiva che vada oltre la realtà di tipo oggettivo, occorre capire una cosa fondamentale: noi siamo dei proiettori e, al loro pari, permettiamo il materializzarsi di ciò che abbiamo dentro. Com'è ovvio, per evitare di vivere delle realtà oggettive e poter cominciare a produrre, invece, delle realtà soggettive, bisognerà smettere di pensare come gli altri, di adeguarsi al sentire comune, e cominciare a pensare con la propria testa e a sentire col proprio cuore.

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Purtroppo nessuno c'insegna a creare la nostra realtà e, ancor meno, a pensare in maniera autonoma, ciò per il semplice fatto che i nostri insegnanti, precettori, allenatori, preti amici e in alcuni casi genitori, non hanno avuto modo di impararlo nemmeno loro. 

Di conseguenza dovremo imparare da soli, esplorando nuovi universi, primo fra tutti quello della nostra mente, poi quello del nostro cuore. Ciò che chiamiamo realtà viene, infatti, creato a casaccio dalla maggior parte delle persone, in maniera del tutto inconsapevole, credendo che siano il fato o il caso a crearli per loro, ma così non è.
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La verità è che le cose vengono create sempre e solo da noi, non dal fato o dal caso, solo che non ne siamo coscienti e, di conseguenza, non possiamo che adattarci alle condizioni esterne, fino a quando, se ci svegliamo, non capiamo che possiamo modificarle semplicemente modificando i nostri pensieri, lasciandoci guidare dal cuore, non più dalla mente.

La mente, infatti, crea in automatico e, se siamo inconsapevoli, crea realtà fatte di problemi, paure e, in generale, tenderà a proiettare all'esterno i nostri conflitti irrisolti. Quando si comincia il lavoro su di sé, si prende coscienza del fatto che la mente mente e, dopo aver preso coscienza di ciò, occorrerà smettere di crederle e, al contempo, cominciare a focalizzare l'attenzione su pensieri costruttivi, sciogliendo eventuali conflitti interiori e risolvendo, sempre al nostro interno, eventuali problemi che, diversamente, andremo a proiettare e vivere all'esterno.
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Dopo aver cominciato a liberare la mente da pensieri conflittuali o, in generale, poco costruttivi, si dovrà passare al cuore, lasciandosi guidare dal suo sentire. Questo passo ci consentirà, finalmente, di produrre amore al nostro interno proiettandolo, di conseguenza, anche all'esterno, cominciando a costruire un mondo, il nostro, fatto di successi, creatività, amore, unità, uguaglianza. 

Da quel momento si andrà oltre la realtà, quella ordinaria, fino a vivere una realtà fatta su misura per noi, quella che saremo stati capaci di costruirci dopo essere passati da una condizione di paura, tipica della mente, ad una condizione di apertura alla Vita e di amore, tipica del cuore. Allora potremo fare accadere miracoli, diffondere gioia, donare compassione ed essere, finalmente, noi stessi al di là delle apparenze, oltre l'educazione-programmatica, acquisendo una nostra individualità e capacità di ragionamento autonomo. A quel punto saremo liberi dal gregge e dai suoi eventuali giudizi, dettati peraltro dalla paura del nuovo, sul nostro cambiamento. 

Vincenzo Bilotta

giovedì 5 maggio 2022

I demoni del tempo

Questa sera il mio blog festeggia i suoi 10 anni di Vita, 10 anni pieni di contenuti, di condivisioni e di crescita personale. In quest'occasione importante, per festeggiare quest'evento, sono lieto di condividere con voi un altro capitolo del mio nuovo libro ALCHIMIA DELLA COSCIENZA, YOUCANPRINT EDIZIONI. Vi ricordo che è già disponibile, così come L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA e METAMORFOSI SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI, (i miei libri precedenti), presso le vostre librerie di fiducia oppure online, fra gli altri canali su: YOUCANPRINT, IL GIARDINO DEI LIBRI, MACROLIBRARSI, FELTRINELLI, MONDADORI, HOEPLI, AMAZON, IBS. Buona lettura e grazie!

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 Nell’Apocalisse l’angelo giura che il tempo non esisterà più. È molto giusto, preciso, esatto. Quando tutto l’uomo raggiungerà la felicità, il tempo non esisterà più, perché non ce ne sarà più bisogno. È un’idea giustissima. Dove lo nasconderanno? Non lo nasconderanno in nessun posto. Il tempo non è un oggetto, è un’idea. Si spegnerà nella mente. (Fëdor Dostoevskij)


Esistono due demoni, essi vivono all’interno dell’illusione spaziotemporale. I demoni dei quali vi voglio parlare oggi sono quelli che arrecano sofferenza alla maggior parte dell’umanità giocando sul fatto che gran parte delle persone vive in uno stato di sonnambulismo ed è da essi facilmente attaccabile e, di conseguenza, vulnerabile.


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Un demone è legato al passato e si chiama senso di colpa mentre l’altro, invece, è legato al futuro e si chiama ansia. Il loro scopo è, come quello di tutti i demoni esistenti, quello di tormentare chi li ospita fino a rendergli la Vita un vero e proprio inferno. 

Il loro regno è il regno delle illusioni perché, come capirete bene, il passato è ormai cenere mentre il futuro si deve ancora delineare nell’orizzonte degli eventi spaziotemporali. Vi starete chiedendo se esista un demone legato al presente, la risposta è no. Nel presente non esistono demoni, in esso alberga Dio in quanto il presente è l’unico momento in cui poter vivere veramente al di fuori delle illusioni che la mente coi suoi demoni ci pone continuamente di fronte.
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Il presente non può arrecare alcun tormento, sia perché al suo interno c’è Dio a guardia della nostra incolumità sia, anche, perché nel QUI E ORA lo spazio e il tempo scompaiono per lasciare spazio all’eternità e alla sacralità dell’istante.

Ma andiamo a conoscere i nostri due demoni cominciando dal primo, quello legato al passato: il senso di colpa. Quante volte vi siete sentiti in colpa ripensando a qualcosa che avete fatto o non fatto, detto o non detto, legata al passato? Tante volte! E come vi sentite ogni volta ripensandoci? Beh… meglio una domanda di riserva!
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Ogni volta che ripensate a qualcosa che vi lega ancora al passato e vi fa sentire in colpa, è naturale che vi sentiate impotenti, frustrati, tristi, depressi, ciò per il semplice fatto che non avete più modo di riparare all’ipotetico danno che pensate di aver arrecato col vostro comportamento, sia esso legato ad una vostra azione o ad una vostra omissione.

Nei momenti in cui vi sentite a terra ripensando a certe dinamiche legate al passato e non ancora correttamente elaborate al fine di integrarle nella vostra Vita, ecco che si presenta il demone padrone del vostro passato, al secolo senso di colpa. Esso si nutre della vostra negatività, della vostra frustrazione e, in generale, di tutte le sensazioni negative che provate quando ripensate a determinati vissuti della vostra Vita.
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Cosa fare in concreto? Innanzitutto sarebbe utile capire che ciò che abbiamo fatto in passato, per quanto sbagliato possa sembrarci se lo guardiamo con gli occhi della nostra conoscenza attuale, è stato perfetto ed adeguato al momento in cui abbiamo agito, ciò per il semplice fatto che, a quel tempo e in quelle circostanze, quelli erano i mezzi a nostra disposizione al fine di poter fronteggiare al meglio quella data situazione.

Il secondo passo sarà quello di cogliere la perfezione di ogni accadimento all’interno della nostra Vita. Dopotutto, ciò che siete adesso è anche frutto di ciò che, nel bene o nel male, avete vissuto nel passato. Il passo finale consisterà nell’inviare, tanto, tanto perdono al passato e ai suoi vissuti ancora reattivi. Così facendo si toglierà loro, finalmente, la carica emotiva e il nutrimento al demone senso di colpa che, com’è ovvio, non avrà più modo di tormentarvi la Vita in quanto le emozioni superiori scaturenti dalla decisione di perdonare e perdonarsi sono per lui letali.
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Il secondo demone è legato anch’esso al tempo e, in particolare, al futuro, più o meno prossimo. Il nome di questo secondo demone è ansia. Quante volte vi siete sentiti in ansia in vista di un esame universitario, di un colloquio di lavoro o di un appuntamento amoroso? Questo solo per citare alcuni fra i tanti motivi che possono creare ansia in una persona…

Il fatto è che, proiettandoci nel futuro, così come nel passato, perdiamo il potere di agire perché l’unico momento in cui possiamo avere il controllo della nostra Vita e fare qualcosa di concreto, è il momento presente. Proiettandoci, attraverso i nostri pensieri, nel futuro e su ciò che potrebbe accadere, ecco che ci priviamo del potere di agire in quanto ci rendiamo vittime della nostra stessa ansia.
(Immagine presa dal web)



In questo stato di attesa di un evento che potrebbe accadere in futuro, cominciamo a crearci dei mostri che alimentiamo con le nostre stesse fantasie di paura. È chiaro che, alla luce di quanto detto, vivremo uno stato di disagio interiore, d’inquietudine più o meno accentuata, in pratica sperimenteremo l’ansia.

Il demone dell’ansia si nutre delle nostre paure sul futuro, ci trascina dentro un tempo inesistente, una semplice fantasia perversa, e lì ci tiene prigionieri per dilaniarci con le sue illusioni. Chi non riesce a essere cosciente di ciò che gli accade quando è ansioso, del fatto che gli basterebbe respirare in piena presenza per tornare a contatto con la realtà, ecco che sarà destinato a vivere una realtà allucinata, molto vicina ai vari inferni descritti dalle altrettante religioni.
(La copertina del mio libro)



Ma cosa fare in concreto per sconfiggere il demone dell’ansia? Il primo passo consisterà nel prendere coscienza del fatto che quando si è ansiosi non si è, di conseguenza, nel QUI E ORA e, dopo aver capito ciò, bisognerà tornare presenti. Per far questo si potrà meditare, respirare contando i respiri o, anche, camminare contando i passi, ciò allo scopo di non pensare ad altro se non a contare mentre si cammina. Questo esercizio, assieme a quello della respirazione consapevole, è uno dei più semplici ed efficaci esistenti.

Il secondo passo consisterà nell’accettare l’idea di essere ansiosi, di entrare dentro i sintomi dell’ansia senza più lottarci contro né, tantomeno, giudicarli, semplicemente lasciandoli essere. Si potrà ascoltare il battito cardiaco accelerato, accorgersi di avere le mani sudate o di essere distratti, poco presenti. Accogliete questi stati come naturale conseguenza delle vostre fantasie sul futuro, del modo in cui il vostro sistema psicofisico reagisce a questo tipo di stress.
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Il passo finale consisterà nel radicarsi nel presente cominciando, al contempo, a visualizzare gli eventi che potrebbero accadere in futuro in maniera diversa, costruttiva, positiva, creando uno stato di gioia interiore. Potete immaginarvi, nel caso dell’esame universitario, mentre vi convalidano la materia o, nel caso del colloquio di lavoro, mentre firmate il contratto di assunzione.

Dopotutto, se per creare uno stato d’ansia è necessario un pensiero ansiogeno, se si vuole fare il contrario, e cioè creare uno stato di gioia ed equilibrio psicofisico con un conseguente miglioramento dello stato di salute in generale, basterà creare virtualmente un futuro positivo. In questo modo ci riapproprieremo del nostro potere e vivremo nuovamente radicati nel presente.
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Quando il demone dell’ansia non potrà più nutrirsi delle vostre paure, inevitabilmente sparirà. Per lui, infatti, è mortale la fede che una persona ha nelle proprie capacità immaginative positive e nel fare accadere cose belle nella propria Vita.

Come avete avuto modo di notare, l’agire nella virtualità modifica la realtà a noi interna, facendoci smettere sia di sentirci in colpa, se torniamo a pensare al passato, che di sentirci in ansia, nel caso in cui ci focalizziamo sul futuro. Tutto ciò determinerà, come naturale conseguenza, una maggiore fiducia nelle proprie capacità, nella Vita e un naturale miglioramento delle difese immunitarie ai fini del mantenimento dello stato di salute, ma non solo.
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I benefici del vivere nel QUI E ORA si proiettano anche nella realtà a noi esterna. Del resto non esiste un fuori separato dal dentro.  Chi ha la capacità di trasmutare alchemicamente le proprie emozioni da negative in positive avrà automaticamente anche il potere di modificare, come conseguenza di tutto ciò, la realtà esterna fino a diventare padrone, non più vittima, del proprio destino.                                  

Vincenzo Bilotta