domenica 23 giugno 2019

La forza della gratitudine

Il nostro è un mondo dominato dall'ambizione, dal voler apparire a tutti i costi piuttosto che dal voler essere senza inutili esibizionismi. Si è più portati a mostrare il SUV, l'abito firmato, i gioielli, a farsi vedere in locali alla moda. Già, la moda, il seguire ciò che fa tendenza... Ma poi, chi è che determina una data moda/tendenza?

I mass media, la pubblicità, i mezzi del sistema, insomma, sono sempre pronti, attraverso nuove ed efficaci strategie di marketing, a creare dei bisogni in realtà inesistenti. Il messaggio rivolto ai destinatari di questi autentici bombardamenti mediatici ha un solo scopo: indurre a comprare, a non essere mai soddisfatti, ad inseguire il prossimo acquisto, la prossima vacanza, la prossima auto di lusso, tutte chimere, in un sistema fatto apposta per mantenere l'essere umano in uno stato di sogno ad occhi aperti dove chi dirige l'operetta sta in alto rispetto a chi sogna, e lo manipola a suo piacimento.
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In un sistema simile, fatto di bisogni artificialmente creati, è naturale trovare sempre più persone insoddisfatte se non hanno quel determinato prodotto reclamizzato o non possono fare la vacanza consigliata dall'agenzia di viaggi di turno.

L'insoddisfazione è un'arma letale che autodistrugge chi la prova. Quando non si è soddisfatti, infatti, si avrà la tendenza a lamentarsi di tutto con tutti, sempre. Per chi conosce un pò di Legge dell'attrazione (se vuoi saperne di più cerca sul mio blog l'articolo intitolato LA LEGGE DELL'ATTRAZIONE) sa che conseguenze avrà questo comportamento da lamentosi: esso non farà altro che attirare addosso a chi si lamenta altre occasioni per cui lamentarsi ulteriormente.
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E pensare che basterebbe poco per uscirne... Basterebbe provare gratitudine per il solo fatto di essere vivi, ad esempio, o per il fatto di svegliarsi al mattino ed essere in grado di camminare sulle proprie gambe, in un paese che non è in guerra e sotto un tetto che ci appartiene. Ma no, la persona media/mediocre non ha tempo per queste stupidaggini che sanno tanto di religione e penitenza, bisogna volere sempre di più, così si finisce col dare per scontato quelli che sono, invece, degli autentici doni di Dio.

Perché si deve vivere nella sofferenza o veder soffrire i propri cari per poter essere grati alla Vita dopo aver vissuto queste situazioni? Perché si deve per forza guardare chi sta peggio di noi per poter capire che noi, in realtà, non abbiamo mai avuto bisogno di nulla per essere felici? Se vi siete posti almeno una di queste due domande, magari fra una lamentela e l'altra, scoprirete quanto sia vero il fatto che viviamo in una società di lamentosi che è disposta a svegliarsi, anche se non sempre, solo quando attraversa dei momenti di sofferenza intensa che gli permettono di riflettere su ciò che è veramente necessario per potersi considerare delle persone felici.
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Ma se ci riflettete un attimo, proprio adesso mentre mi leggete, scoprirete che, alla fin fine ciò di cui avete bisogno, ciò di cui l'umanità tutta ha bisogno per potersi considerare felice, LO HA GIA'. Potrà sembrare un paradosso ma è così. Io lo noto ogni giorno, ad ogni istante, quando interagisco con altre persone. In questi frangenti posso rendermi conto di come la gente abbia perso la gioia di vivere, la forza di provare gratitudine, la voglia di stare bene.

Se per caso, poi, dite a qualcuno che non gli manca nulla per essere felice, ciò perché ha già una famiglia in cui tutti sono in salute, un lavoro, può permettersi di viaggiare, ha una casa, una o più auto/moto, spesso questa persona dirà che non è vero, che vi state sbagliando, che non è felice, proprio per nulla, che ha problemi, che per essere realmente felice avrebbe bisogno di...
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E giù un elenco di cose che, se solo le potesse ottenere, allora sì la renderebbero davvero felice. Quando incontrate questo tipo di persone, tagliate corto e andate per la vostra strada, il sistema le ha indottrinate facendo credere loro che i bisogni sono altri, che il camminare sulle proprie gambe, l'essere in salute, l'avere una casa, un lavoro, il poter vedere una splendida alba, no, non bastano per essere grati alla Vita.

Per l'umanoide medio, infatti, essere grati significa: avere una megatelevisore da 50 pollici, lo smartphone di ultima generazione, il SUV di grossa cilindrata e altre baggianate simili atte a soddisfare, almeno per un momento, il suo ego.
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La vera forza non sta nella lamentela. La vera forza consiste nell'essere capaci di provare gratitudine, ciò ha il potere di metterci in contatto con Dio, è il mezzo di comunicazione con Lui, la linea diretta, la strada verso la felicità pura e senza contrari. Ma, fintanto che non si sarà capaci di guardare ciò che si ha ed esserne profondamente grati, non si potrà mai tornare in contatto con Dio, semplicemente perché si sarà troppo impegnati ad inseguire dei bisogni che non sono i nostri, ma quelli del sistema che intende arricchirsi alle nostre spalle attraverso dei beni futili e costosi.

E' possibile, nonostante i condizionamenti ricevuti dai bombardamenti mediatici, sviluppare la forza della gratitudine. Essere grati porterà, col tempo, ad attirare eventi, persone, cose per le quali gioire della propria Vita, ciò grazie alla famosa Legge dell'attrazione. 

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Ma come fare a sviluppare la forza della gratitudine? Innanzitutto potreste cominciare con lo smettere di lamentarvi per ciò che vi manca mostrando, al contempo, gratitudine per ciò che avete già. Cominciate ad essere grati al mattino non appena vi alzate, ringraziate Dio per avervi dato un'altra opportunità per poter compiere ciò che ieri non avevate avuto modo di fare.

Troppe persone, infatti, danno per scontato il fatto che ci sarà un domani. Potreste morire durante la notte, allora? Nessun domani! Siate grati appena scendete dal letto, sorridetevi allo specchio, ripetete alla vostra immagine in esso riflessa la parola "TI AMO", rimanete per un attimo alla finestra in contemplazione della Vita, pensate alla giornata in maniera positiva e costruttiva, immaginandola felice e piena di interessanti esperienze per la vostra crescita economica, fisica, psichica e spirituale.
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In questo contesto, mentre fate un lavoro di sviluppo della forza della gratitudine, evitate il più possibile le persone lamentose, le persone negative, coloro i quali non si contentano mai e, soprattutto, coloro i quali potrebbero dissuadervi dal continuare il lavoro che vi porterà ad attirare nella vostra Vita cose, persone ed eventi per i quali sarete grati.

Non tutti credono che il solo fatto di essere grati possa trasformare in maniera radicale la propria Vita. Ciò per il semplice fatto che nessuno ha l'interesse a rendere una persona soddisfatta ed indipendente, perché tutto questo sarebbe in evidente contrasto con una società che ci vuole, all'opposto, insoddisfatti e dipendenti dall'esterno per essere felici e sentirci realizzati.
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Cominciate fin da adesso a rendere grazie per ciò che avete, a smettere di lamentarvi per il tempo, per il governo, per ciò che vorreste avere ma non avete ancora ottenuto. Piuttosto, cominciate a dire GRAZIE alla Vita, GRAZIE al vostro corpo che funziona perfettamente, GRAZIE ai vostri genitori per avervi messo al mondo, dandovi l'opportunità di realizzare i fini per i quali la vostra Anima si è incarnata, GRAZIE al sole che vi scalda e ad ogni altra cosa che prima davate per scontata, adesso cominciate a vederla come un miracolo e, così facendo, a miracoli aggiungerete miracoli perché, ricordatelo bene, la Legge dell'attrazione vi rimanderà moltiplicate le vostre richieste, quindi, inviatele gioia, gratitudine, Amore, realizzazione lasciando da parte, al contempo, lamentela, ansia per il futuro, insoddisfazione e dubbi di vario genere... Buona pratica!

Vincenzo Bilotta

domenica 9 giugno 2019

Il miracolo sei tu

Chi, come me, crede in Dio, di conseguenza crede nei miracoli, nel fatto stesso che possano, in determinate circostanze e a certe condizioni, avvenire. Oggi parlerò del come poter realizzare o, quanto meno, accorgersi dei miracoli quando accadono nelle nostre Vite.

TUTTO E' UN MIRACOLO, NIENTE E' UN MIRACOLO. QUESTIONE DI PROSPETTIVA MENTALE, DI CIO' CHE CI HANNO INSEGNATO A FARE, ESSERE, CREDERE ED ASPETTARCI. Ogni cosa accade al momento giusto ma, spesso, noi ce ne accorgiamo solo se siamo stati abituati a VEDERE, ad aspettarci quella cosa. Diversamente passerà inosservata e cadrà nel dimenticatoio.
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Il mondo nel quale viviamo è, sì, altamente tecnologico ma è, soprattutto, desensibilizzato dall'idea di bellezza vera, di amore a cuore aperto, di perdono incondizionato, di presenza mentale. In pratica viviamo in un mondo abitato, per la maggior parte, da persone che si trascinano giorno per giorno fottendosi la Vita allegramente ripensando a fatti e a cose dette anche decenni prima e che per dimenticare la loro condizione di derelitti si stordiscono assumendo psicofarmaci, droghe leggere e pesanti, alcolici, usando violenza contro di sé o contro gli altri.

Viviamo in un mondo dove la virtualità sta sostituendo la materialità, dove ci si lascia e ci si mette insieme via sms senza contatti reali, se non raramente. Qualsiasi sentimento umano sembra ormai passare inosservato, in quanto si tende a stordire qualsiasi sentire attraverso lo sviluppo di dipendenze di vario genere, salvo i rari casi in cui si stia seguendo un percorso di crescita personale e si stia lavorando su di sé praticando l'OSSERVAZIONE.
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In un mondo anestetizzato, abitato da zombie rincoglioniti che camminano per strada guardando gli smartphone anche quando attraversano col rosso, può ancora avvenire il miracolo? Quale miracolo può avvenire, vi starete chiedendo mentre leggete questo articolo, in una società in cui sembra andare tutto a rotoli?

In realtà, se ci facessimo caso, ogni giorno il miracolo avviene e quel miracolo siamo noi. La nostra stessa incarnazione, i nostri stessi progetti animici, quelli che ci hanno spinto a venire fin quaggiù per realizzarli, sono un miracolo. Ma noi non ce ne accorgiamo nemmeno!
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Siamo troppo "impegnati" a seguire cosa farà il nuovo governo in carica, a seguire l'ultimo reality, a perdere tempo con le stronzate, insomma. Non ci rendiamo conto che la Vita, il miracolo, avvengono ad ogni istante nelle cose semplici, basterebbe prestarvi maggiore attenzione abbandonandosi al QUI E ORA e lasciando che sia quel che dev'essere.

Il miracolo risiede nella presenza mentale, nell'ascoltare chi ci sta di fronte mentre scambiamo due chiacchiere con lui dopo averlo incontrato per strada, nel primo raggio di sole che spunta all'alba nel silenzio di un mattino qualsiasi. Il miracolo è il sorriso di un bambino, la sua innocenza che trasmette voglia di vivere, di credere ancora possibile un risveglio a livello planetario.
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Il miracolo sei tu che stai leggendo, quando abbassi il volume della tua mente ed alzi quello della natura che ti circonda mente passeggi nei boschi. Il miracolo avviene quando scopri che ACCORGERSI DI ESISTERE è molto più importante rispetto al trascinarsi nell'esistenza in maniera meccanica. Il miracolo accade quando smetti di sentirti in colpa quando ripensi al tuo passato, smetti di essere ansioso quando pensi al tuo futuro perché hai compreso che né l'uno né l'altro esistono nella realtà, esiste solo il MOMENTO PRESENTE, il resto sono sogni ad occhi aperti...

Questo è il vero miracolo, questo è essere vivi e accorgersi di sé. Tutto il resto sono sogni o, spesso, incubi ad occhi aperti, che portano a vivere l'inferno sulla terra. Il miracolo è quello stato mentale in cui, dopo esserci accorti di essere stati per molto, troppo, tempo sotto il dominio della mente, lasciamo che sia lei a servirci dopo averla OSSERVATA ed esserci DISIDENTIFICATI dai processi di pensiero automatico.
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Vivere liberi comporta di più del semplice trascinarsi di giorno in giorno in attesa che si compia un miracolo in grado di cambiare in maniera radicale la nostra Vita. Vivere liberi significa accorgersi che siamo noi il miracolo che aspettiamo dall'esterno e lo possiamo fare accadere in ogni momento nelle nostre Vite per poter essere, finalmente, felici: BASTA CAMBIARE MODO DI PENSARE E, DI CONSEGUENZA, VEDERE LA VITA, RINGRAZIANDO DIO OGNI GIORNO DI ESSERE VIVI E POTER GODERE DI UN ALTRO RAGGIO DI SOLE, DI UN ALTRO SOFFIO DI VENTO, DELL'ODORE DEL CAFFE' A COLAZIONE, DEL SORRISO SPONTANEO DI UN BAMBINO.

Vincenzo Bilotta