lunedì 22 novembre 2021

Stare sull'emozione

Le emozioni ci governano, ci fanno compagnia, se così si può dire, nella nostra quotidianità. Spesso si provano emozioni di paura, rabbia, tristezza, raramente di gioia. Dico raramente perché, per come è impostato il mondo occidentale e, in particolare, il modo di pensare occidentale, la gioia è veramente un'emozione rara, legata al possesso più che all'essere al di là di ciò che si ha.

Come ho detto prima, le emozioni ci governano, ma ciò non è normale, dovrebbe essere, semmai, il contrario. Dovremmo essere noi a governare le emozioni, anche se nessuno ce lo ha insegnato, anche se a casa non abbiamo avuto, sicuramente, un buon esempio di gestione delle emozioni. Magari abbiamo appreso la paura dai genitori, o la rabbia, o la tristezza, a volte la gioia legata quasi sempre a motivi esterni, ma, sicuramente, nessuno ci ha mai insegnato a gestirle.

(Immagine presa dal web)


E' più facile che ci abbiano insegnato a contrastarle, le emozioni, a lottarci contro, a cercare di controllarle, ma, così facendo, ne siamo usciti svuotati, stanchi, sconfitti. Ciò perché le emozioni non si combattono, semmai si accettano, si accolgono e si stabilisce un dialogo costruttivo con esse. Altro errore è quello di fuggire le emozioni.

L'emozione fa parte di noi, seppur per un breve periodo di tempo. Ma, spesso, noi che facciamo? Le amplifichiamo e lasciamo che invadano la nostra Vita per un periodo di tempo illimitato... Le emozioni sono solo frutto delle nostre proiezioni mentali, del nostro modo di vedere la realtà e, di conseguenza, la Vita quotidiana. Sicuramente c'entra il giudizio.

(Immagine presa dal web)


Quando, infatti, tendiamo a giudicare cose, persone o eventi, sicuramente proviamo, in quel momento, delle emozioni, siano esse legate a rabbia, paura, poco importa, ma lasceremo che sorgano in noi e, se non saremo abbastanza consapevoli da accorgerci della loro presenza, esse ci governeranno, prendendo il comando delle nostre Vite.

Ma noi non siamo le nostre emozioni. Noi, in realtà, siamo neutri. Siamo come dei fogli bianchi, e le emozioni, se glielo permettiamo, sporcano questi fogli con frasi sconnesse, scarabocchi e disegni che non hanno un senso. Cosa fare allora? Come gestire queste emozioni quando sorgono?

(Immagine presa dal web)


Sicuramente praticando la presenza mentale nel quotidiano. Ciò significa OSSERVARSI mentre si compiono lavori, ci si allena o ci si rilassa, cominciando a prendere coscienza di ciò che si fa, delle sensazioni che si provano.

Quando emergono delle emozioni, non bisogna fuggirle, ma occorre starci dentro, ascoltare ciò che hanno da trasmetterci. Si potrà ascoltare il respiro e come cambia mentre si prova ad es. rabbia, la sensazione di calore che sale alla testa, la voglia di aggredire. In tutto questo ci si dovrà astenere dal giudicare ciò che si prova. Rimanere in ascolto, stando sull'emozione che nasce in noi, ci permetterà sia di stabilire una comunicazione con essa che di lasciarla scorrere senza permetterle di governarci.

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Impariamo ad amare ciò che sorge in noi, smettiamo di lottarci contro, lasciamo essere, accogliamo, ascoltiamo, OSSERVIAMO, poi, quando siamo pronti, lasciamo andare e liberiamoci senza permettere alle emozioni di occupare abusivamente il nostro sacro spazio interiore. Buona pratica!

Vincenzo Bilotta


domenica 7 novembre 2021

Quando finirà lo show?

Stiamo vivendo un periodo storico molto strano e complesso. Cosa stia esattamente succedendo dietro tutto questo show è possibile solo teorizzarlo e di teorie in merito, fino ad oggi, ne sono state fabbricate parecchie, ognuna valida dal punto di vista di chi la esprime e attaccabile, al contempo, da chi non ne è, invece, per niente convinto, avendone, lui stesso, fabbricata una tutta sua.

Ma cosa sta succedendo? Ci si è trovati all'improvviso segregati in casa, limitati nelle libertà personali, ci è stato vietato di riunirci in gruppi, perfino di toccarci... In pratica, dall'oggi al domani, siamo diventati tutti degli appestati... 



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La sensazione di fondo è come se tutto questo fosse uno show, un grottesco show, dove non ci è dato sapere quando e come finirà, perché la trama di tutto questo è in mano a chi ne tiene le fila, al regista di questo spettacolino ridicolo e stancante.

La sensazione è come se qualcuno dall'alto volesse stravolgere, una volta per tutte, le abitudini delle persone, la libera circolazione così come la possibilità di riunirsi in gruppi per condividere la cosiddetta socialità... A che scopo? Non si sa o, meglio, ci sono migliaia di teorie, troppe.

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Tutte queste teorie, tutti i notiziari, non fanno altro che creare altra tensione, altro caos, altra paura, in pratica uno show che ci sta traghettando verso i mari dell'ignoto... Come finirà? Chissà... Le ipotesi sono tante, ma non mi va di andare ad elencarle una per una, sarebbe prolisso quanto inutile e si perderebbe la sostanza di questo mio articolo di oggi.

Il punto è un altro: quando finirà questo show? Quando smetteremo di giocare ai buoni contro i cattivi, agli appestati contro i sani, ai responsabili contro i ribelli? Perché, ormai, la misura è colma da un bel po' e negli occhi delle persone si legge palese la stanchezza, la voglia di tornare a vivere, come umani, non come bestie che fanno da cavia ad un maldestro esperimento voluto da chi sembra non abbia altro da fare che giocare al piccolo scienziato con la Vita delle persone.

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Lo show è stato architettato bene nei minimi dettagli e fin dall'inizio, su questo non c'è alcun dubbio, ma io, come molti altri del resto, credo che adesso sia ora di smetterla di continuare questo spettacolo tragicomico per tornare alla Vita di tutti i giorni, senza più paura, senza caos, diffidenza, tornando ad abbracciarci a cercare la vicinanza di altri esseri umani senza più fuggire come dei matti.

Ogni spettacolo ha un inizio e una fine. Questo show sembra non volere finire mai e ha tutta l'aria di voler diventare la normalità a livello globale... Ha tutta l'aria, ma non riuscirà a tenere ancora per molto, perché la gente ha voglia di Vita reale, di rapporti umani senza filtri e disinfettanti. In una parola, le persone vogliono uscire dal teatro degli orrori per riprendersi ciò che spetta per diritto universale ad ogni individuo: LA LIBERTÀ DI VIVERE DA ESSERE UMANO NEL MONDO E NON DA CAVIA ALL'INTERNO DI UNO SHOW SCIENTIFICO.

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Quando finirà lo show? Lo show finirà quando le persone si renderanno conto che a portarlo avanti sono loro stesse fino a quando si presteranno ad interpretare il ruolo di attori. Non appena la presa di coscienza avverrà, il regista, lo sceneggiatore e il produttore di questo ridicolo spettacolo caleranno il sipario e si dissolveranno nel nulla, ciò per mancanza di attori e comparse che, seppur in maniera involontaria, continuavano a recitare la parte dei carnefici di se stessi.

Vincenzo Bilotta