domenica 19 gennaio 2020

Essere abbondanza

"Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha". (Matteo 13,12)

Oggi parliamo di un argomento molto importante, l'abbondanza. Ciascuno di noi lavora e vive per ottenere come risultato una Vita agiata per sé e per la propria famiglia. Tutti vogliamo il meglio per noi, almeno in apparenza! Sì, perché all'atto pratico, poi, si dovranno fare i conti con il subconscio e la sua capacità di sabotare ogni nostro progetto fatto con la mente conscia.
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Tutti vogliamo il meglio dalla Vita, un lavoro più remunerato, una casa più grande, vacanze in luoghi esotici e l'auto sportiva... Lo vogliamo veramente? O solo con la mente razionale, quella che non ci porterà mai da nessuna parte? Quello che fa davvero la differenza, che può cambiare DI FATTO la nostra Vita in tutti i suoi aspetti, è il subconscio, tutto il resto sono solo vane parole e buoni propositi!

Una cosa è dire a livello cosciente (il 5%) voglio guadagnare di più, voglio il partner ideale, un'altra è DESIDERARE tutto ciò a livello subconscio (il 95%). Non c'è storia! Ecco perché è importante lavorare "sotto" la superficie, cominciando a smontare tutte le convinzioni limitanti che ci hanno messo dentro durante l'edu-programmazione.
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Volere è diverso dal SENTIRE. Sentirsi ricchi, appagati, completi, gioiosi, felici, non è qualcosa che si può ottenere dall'esterno né, tanto meno, dalla mente di superficie. Il fatto è che la ricchezza, la gioia e il partner ideale sono GIA' dentro di noi, dobbiamo solo riconnetterci con quella parte di noi e cominciare a vivere anche all'esterno la Vita dei nostri sogni.

L'abbondanza in tutti i settori della nostra Vita non è questione di volontà o, meglio, la volontà c'entra tanto quanto la mente di superficie, ossia solo per il 5%. Tutto il resto, cioè il restante 95%, è questione di cuore, di SENTIRE, di vivere DENTRO di noi la gioia, la felicità, la relazione con il partner o il lavoro dei nostri sogni, prima ancora di vederli realizzati nel mondo esterno.
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Qui mi riallaccio alla parabola con la quale ho cominciato l'articolo di oggi. "Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha". Sembra una cosa ingiusta, vero? Almeno all'apparenza... In realtà è perfetta, così com'è, fatta apposta!

E' legge dell'Attrazione alla spicciola. Se una persona non è ricca dentro, non lo sarà mai fuori o, meglio, vivrà nella paura di perdere ciò che ha, in pratica sarà come se fosse povera e se non cambierà questo tipo di mentalità autosabotante basata sulla paura di perdere, prima o poi potrebbe perdere tutto quello che ha, seppur poco.
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No, la Vita non è ingiusta come starete pensando mentre mi leggete. La Vita dà a ciascuno di noi SEMPRE E SOLO ciò di cui SENTIAMO di avere bisogno. Da qui si evince quanto sia importante cambiare atteggiamento nei confronti della ricchezza e dell'abbondanza in generale.

La prima cosa da fare è smettere di giudicare male e solo in base alle apparenze chi è ricco. Smettiamola con questi stupidi atteggiamenti pseudospirituali... Perfino a me hanno detto alcuni pensatori mediocri di regalare i miei libri se davvero voglio fare del bene al prossimo, come se il mio fosse un passatempo e non un lavoro vero e proprio, anche se, essendo una passione, in realtà non lavoro nemmeno un minuto! NON E' COLPA MIA SE MOLTI LAVORANO PER SOPRAVVIVERE E NON PER ESPRIMERE I PROPRI TALENTI.
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Smettiamo, quindi, di giudicare. Il passo successivo, quello che ci consentirà di vivere il cambiamento a livello economico, relazionale e lavorativo in generale, comporterà un SENTIRE diverso. Se, per esempio, si ha la tendenza a vivere nella paura di non poter pagare l'affitto o le bollette, chiaramente, così facendo, non si aiuterà, di certo, l'universo ad inviarci un milione di euro!

Lo stato di benessere, la ricchezza, devono partire da dentro. Se non provate questo sentimento, cominciate ad esercitarvi nel SENTIRLO nascere da dentro, immaginatevi circondati dall'abbondanza, non importa se siano auto, partner, case di lusso o conti in banca a sei cifre... Cominciate a SENTIRLI vostri... Dentro!
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Non preoccupatevi del fuori, cominciate ad agire dentro. Fuori si adatterà a ciò che riuscirete ad ottenere e SENTIRE dentro. Fuori è solo una conseguenza del vostro modo di pensare, SENTIRE ed agire nel mondo, mai viceversa. Cambiate dentro e, col tempo, fuori cambierà. Tutto sta nel cambiare il vostro SENTIRE in maniera definitiva.

Se cambierete solo per un certo periodo di tempo per poi tornare sotto le influenze del comune modo di pensare da parte di chi vi sta intorno, allora anche fuori tornerà come prima! Esercitatevi nel SENTIRE l'abbondanza nascere e crescere dentro di voi, mantenete questo nuovo modo di essere costante nel tempo, sostituendolo al vecchio modo di pensare, smettete di autosabotarvi, l'abbondanza è a due passi da voi, anzi, è IN VOI.
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Allontanate dalla vostra Vita le persone che si lamentano, quelle che giudicano l'abbondanza altrui e, in generale, tutti coloro i quali potrebbero rallentare o fermare il vostro processo di trasformazione. Voi vi meritate il meglio, cambiate SENTIRE e realizzatelo, QUI E ORA!

Vincenzo Bilotta


domenica 5 gennaio 2020

Dal fare all'Essere

Quella nella quale viviamo è una società basata sui risultati. Si cerca di migliorare, sempre e in ogni ambito, per raggiungere traguardi sempre più importanti. Si va di fretta, c'è poco tempo per vivere, solo per fare, fare, fare... Dopotutto questo ci hanno insegnato, sia a casa che a scuola.

"Studia, sennò non sarai nessuno" è un vecchio adagio che chissà quanti di noi ricordano ancora per esserselo sentito ripetere milioni di volte da genitori, insegnanti, preti e chi, in generale, aveva un ascendente su di noi oltre che la responsabilità di educarci durante il nostro processo di crescita...
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C'insegnano a diventare ragionieri, architetti, medici, insegnanti, infermieri, a studi ultimati ci consegnano un titolo di studio e, da quel momento in poi, saremo proiettati nel mondo del lavoro, ognuno con la propria specializzazione in un determinato settore. Lavoreremo per produrre risultati nel campo specifico a noi assegnato, in pratica metteremo al servizio della comunità la nostra capacità di fare, sviluppata attraverso anni di studi e specializzazioni.

Il saper fare, però, ci allontana dall'Essere, a volte per sempre. Certo, potremo diventare dei medici di fama mondiale, o costruire ponti dalle forme futuristiche o, ancora, trovare nuove soluzioni nel campo delle energie alternative ma, nulla togliendo al merito delle scoperte e competenze specifiche, si tratterà sempre di fare, non di essere.
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Nessuno, alla fin fine, ci ha mai insegnato ad essere, ciò perché viviamo in una società che segue dei programmi scolastici... La stessa parola programmi mi fa venire in mente un termine che utilizzo spesso quando parlo di educazione ricevuta sia a casa che a scuola e cioè educazione-programmatica... La dice lunga!

Man mano che cresciamo veniamo strutturati in modo tale da poter fare sempre meglio quello per il quale veniamo edu-programmati. Badate bene, utilizzo la parola fare, non Essere, perché ad Essere non ce lo insegna proprio nessuno, anzi, spesso ci vietano categoricamente di Essere.
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Sì perché Essere significa ricontattare la propria vera natura, tornare in sintonia coi progetti della propria anima, quelli per i quali si è incarnata nel nostro corpo allo scopo di sperimentare questa esistenza terrena. Per Essere non occorre saper fare, soltanto ricordare, in particolare ricordarsi lo scopo per il quale siamo venuti al mondo, ma come si fa?

Si comincia ad Essere quando si coltivano le proprie tendenze naturali, non importa se siano propensioni che ci portino a praticare uno sport o a scrivere dei romanzi, basta seguirle e, di conseguenza, seguirsi. In questo contesto si esula dal fare, non si mira a dei risultati, solo a tornare in possesso delle proprie capacità sopite e nascoste dietro l'edu-programmazione.
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In fondo non importa a nessuno, tranne a noi, delle nostre attitudini naturali. Spesso, anzi, il fatto che una persona sia portata per uno sport o per l'arte è vista dai genitori, insegnanti e quanti si occupano dell'educazione del ragazzo, come una perdita di tempo o, peggio, come qualcosa da coltivare nel tempo libero tipo hobby, insomma.

Proprio per questo molte persone rinunceranno ad Essere per intraprendere la via, quasi obbligata, del fare. Il fatto è che i nostri educatori prima di noi, sono stati castrati nell'espressione dei propri talenti, sabotati nei progetti intrapresi in direzione dell'Essere al di là del fare... Sembra essere una storia destinata a tramandarsi, di generazione in generazione, una storia fatta di paura di fallire o, ancora, di ri-contattare la propria Essenza.
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Dentro ognuno di noi c'è un diamante, un tesoro nascosto. Spetterà a noi tirarlo fuori per farlo splendere alla luce della nostra consapevolezza acquisita. Per far ciò occorrerà andare oltre le paure ereditate attraverso l'educazione-programmatica, oltre le aspettative create dai nostri genitori, parenti, amici ed educatori, fino a ritornare nel proprio centro di gravità permanente per poter, finalmente, esprimere, Essere noi stessi.

Quando riusciremo ad Essere, il fare sarà una conseguenza e non il contrario. Oggi si mira a fare, fare, fare per poter Essere. Io vi parlo di Essere attraverso la libera espressione della vostra vera natura e, dopo averla ricontattata, potrete fare, come conseguenza. In altre parole significa smettere di fare i ragionieri perché piaceva ai vostri genitori per diventare barman, smettere di giocare a calcio perché piaceva a papà e fare i pianisti. Questo è Essere al di là del fare.
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Certo, non è da tutti fare questo passo, ci vuole coraggio, si rema contro tutte le aspettative, specie quelle dei familiari, che sono tanto bravi a farci sentire in colpa se si sentiranno delusi da noi... Il prezzo per Essere Liberi a volte è molto alto da pagare, ma ne vale sempre la pena perché prima degli altri veniamo noi con le nostre naturali attitudini, le nostre libere aspirazioni e i nostri sogni da realizzare, QUI E ORA, sempre!

Vincenzo Bilotta