lunedì 15 gennaio 2024

Perché non sei felice?

Molti di noi ricercano la felicità, ma quasi nessuno la trova. Ma perché la gente non riesce ad essere felice? Eppure, oggi come oggi, con tutta la tecnologia, le interazioni, il benessere e le comodità delle quali l'uomo moderno dispone, sembrerebbero sussistere tutti i presupposti affinché ogni uomo, su questa terra, possa avere la sua fetta di felicità, ma non è così.

Come ho spiegato sia nei miei libri che in diversi articoli che trovate in questo mio blog, non si riesce ad essere felici perché si guarda nella direzione sbagliata, e cioè fuori. Il fuori non potrà darci mai una felicità duratura, ma soltanto effimera, io la chiamerei più dipendenza che felicità, considerando il fatto che l'aggrapparsi a qualcuno o qualcosa che è a noi esterno crea in noi in automatico una forma di dipendenza.

(Immagine presa dal web)


Ma, a parte il volgere lo sguardo dalla parte giusta, perché sempre meno persone riescono ad essere felici? Molti parlano di trovare la felicità dopo averla cercata, ma la felicità non è un oggetto che va cercato, non è un qualcosa di materiale. 

La felicità è uno stato d'animo, qualcosa che è già in noi, fa parte del nostro essere umani, quindi non è materiale né, tanto meno, va cercata. La felicità va riconosciuta, dopo averla ricontattata. Essa è sempre stata in noi, ma va scelta. Il fatto è che nessuno, né in famiglia né, tanto meno, altrove, ci ha mai insegnato a ricontattarla, a riconoscerla e, soprattutto, nessuno ci ha mai detto che essa risiede già al nostro interno e non è un oggetto che va acquistato dall'esterno che servirà, poi, a completarci, a renderci felici. 

(Immagine presa dal web)


La ricerca eterna della felicità al nostro esterno è consumismo, non completamento. I mass media faranno insorgere in noi, attraverso il bombardamento pubblicitario, dei nuovi bisogni, ciò allo scopo di farci sentire incompleti e indurci a comprare quel determinato prodotto da loro sponsorizzato facendoci illudere sul fatto che, solo dopo averlo acquistato, saremo alla moda, completi, addirittura felici! Niente di più falso!

Ma il solo ricontattare la nostra interiorità, il solo riconoscerci già completi, basta, da solo, a renderci felici? La risposta è no! Prima occorrerà liberarsi, da soli, dei condizionamenti subiti per anni, decenni, dalle persone che nutrivano, nei nostri confronti, delle aspettative, altrimenti sarà una ricerca vana che non porterà a nulla.

(Immagine presa dal web)


Sì, vi sto dicendo che non siete felici perché non riuscite ad essere voi stessi, spontanei, puri, senza le sovrastrutture che vi hanno costruito addosso, assieme alla vostra personalità attuale, attraverso il processo di addomesticamento, al secolo educazione.

E vi garantisco che continuerete ad essere infelici, tristi, ansiosi, arrabbiati, depressi, a sentirvi incompleti, fino a quando non deciderete di smettere di contentare gli altri per cominciare a VIVERE e realizzare voi stessi, i vostri sogni, le vostre aspirazioni attraverso l'utilizzo dei vostri talenti naturali.

Se siete impiegati in un ufficio anonimo perché i vostri genitori vi hanno inculcato l'idea che avere il posto fisso vi permette di vivere bene ma voi volevate fare i d.j., è naturale che adesso non si sentite realizzati e rendete pure poco nel vostro attuale lavoro impiegatizio.

(Immagine presa dal web)


Il fatto è che noi ci rendiamo infelici per far felici gli altri, siano essi genitori, partner, amici e lo facciamo per non deluderli. Ma, così facendo, non ci rendiamo conto che noi rimarremo sempre scontenti, incompleti, infelici e gli altri, lungi dall'essere soddisfatti da quello che è un vero e proprio sacrificio umano, pretenderanno sempre di più.

Il fatto è che quando facciamo felici gli altri, noi restiamo a mani vuote, col solo merito di aver fatto qualcosa di buono per qualcuno. Fare felici gli altri è sicuramente una bella cosa, ma a patto di non rendersi infelici, sacrificando la propria realizzazione o, peggio, annullando ogni progetto di crescita e realizzazione personali.

(Immagine presa dal web)


Noi siamo nati per essere felici, non schiavi delle aspettative altrui, diversamente la nostra anima non avrebbe preso in prestito il corpo che attualmente abitiamo. Impariamo ad amarci di più, a liberarci dai condizionamenti, dai sensi di colpa, dal senso del dovere, poi realizziamo la nostra felicità, perché se non ci pensiamo noi a realizzarla, troveremo sempre qualcuno che ci manipolerà a proprio vantaggio per realizzare le sue, non le nostre aspettative.

Siamo nati liberi, non sottomettiamoci alle aspettative di nessuno; ci siamo incarnati allo scopo di realizzare i progetti della nostra anima, non quelli dei nostri genitori, amici, preti, partner vari; siamo destinati alla felicità, basta ricontattarla dentro dopo essersi destrutturati dagli schemi educativi che ci vogliono rendere schiavi del mondo esterno; siamo nati per sviluppare e mettere a disposizione del mondo i nostri talenti, non sprechiamoli, mai e per nessuna ragione.

Vincenzo Bilotta