lunedì 26 ottobre 2020

Non puoi cambiare gli altri

"Non puoi cambiare gli altri, puoi cambiare te stesso ed essere da esempio". (Vincenzo Bilotta)

Ogni essere umano, si sa, è fatto a modo suo. Ha un suo modo di pensare, agire, vivere. Ciò che influenzerà la personalità adulta saranno il contesto familiare, culturale ed educativo nel quale un determinato soggetto cresce e dal quale, inevitabilmente prenderà esempio. Una volta divenuto adulto, alla fine di quello che io definisco processo educativo-programmatico, l'essere umano si sarà fatto una determinata idea sulla Vita... In realtà gli avranno insegnato che idea farsi sulla Vita!

(Immagine presa dal web)

Nella società in cui viviamo, le scuole, le istituzioni e tutti coloro i quali sono preposti alla nostra educazione, cercano di inquadrarci, definirci, farci credere determinate cose... Una sorta di manipolazione mentale avviene fra i banchi di scuola, di una chiesa o nelle panchine di un campo sportivo. I nostri insegnanti, preti, allenatori, infatti, un pò come noi del resto, tenderanno a programmarci a credere, agire e pensare in una determinata maniera.

Ma se tutto questo, un bel giorno, non ci bastasse più? Ecco nascere le crisi d'identità, il bisogno di avvicinarsi a qualcosa di trascendente che possa darci un sollievo, almeno momentaneo, dai pensieri che sembrerebbero non lasciarci un istante di tregua. Da queste crisi d'identità, spesso, potrà nascere il cambiamento nella persona che le sta vivendo.

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Il desiderio di cambiare porterà a sperimentare il lavoro su di sé, volto al cambiamento dei propri modi di pensare e agire attraverso la destrutturazione dagli schemi mentali acquisiti durante il processo educativo-programmatico. Questo richiederà costanza, impegno, coraggio, occorrerà mettersi in discussione e mettere, di conseguenza, in discussione tutto ciò che ci è stato insegnato, imparando a remare controcorrente e a lasciarsi scivolare di dosso gli eventuali giudizi da parte di chi, conoscendoci da diverso tempo, vorrebbe impedirci di cambiare, credendoci dei "folli".

Ma se già il nostro, di cambiamento, risulta abbastanza complesso, figuriamoci il voler cambiare a tutti i costi gli altri. Proprio del voler cambiare gli altri mi occuperò in questo mio articolo. 

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Durante il nostro cammino di crescita personale, nato, come ho già avuto modo di scrivere sopra, dal desiderio di cambiare in meglio la nostra Vita smettendo, al contempo, di continuare a pensare come ci hanno insegnando gli altri per cominciare a farlo, invece, in maniera autonoma, potrà capitarci di incontrare persone che sembrerebbero essere in difficoltà e dovrebbero, a nostro avviso, cambiare qualcosa nelle loro Vite.

In questi casi verrebbe spontaneo aiutare gli altri a cambiare, cominciando a dispensare consigli alla persona di nostra conoscenza, su ciò che sarebbe bene fare o non fare allo scopo di cambiare. Ciò costituisce una forzatura, non è così, infatti, che si può aiutare una persona a cambiare. Chi è in difficoltà e necessità, per questo, un cambiamento, non va mai forzato a farlo, potrebbe essere non pronto o, peggio, andare in blocco, ciò a causa di paure delle quali, magari, noi non siamo a conoscenza.

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L'unica cosa che possiamo fare se vogliamo davvero aiutare una persona a cambiare, è cambiare noi stessi e fare da esempio. In questo modo, l'altro può seguire la nostra via per sua libera scelta e senza sentirsi obbligato in alcun modo a farlo. Possiamo parlare di come abbiamo fatto noi a cambiare, magari creando dei blog come questo, dove descriviamo i passi salienti che, se seguiti, potrebbero portare al cambiamento, ma non dobbiamo, mai e in alcun modo, cercare di cambiare gli altri imponendoglielo o, comunque, dicendogli di cambiare e offrendoci come "guide" che possano indicare loro il cammino da intraprendere.

OGNUNO CAMBIA SE STESSO QUANDO E' PRONTO E SOLO SE NE HA VOGLIA. NESSUNO PUO' CAMBIARE ALTRI SE NON SE STESSO. TUTTI GLI ALTRI, QUELLI CHE NON SONO ANCORA PRONTI O NON GLIENE FREGA NULLA DI CAMBIARE, VANNO LASCIATI IN PACE, ALTRIMENTI SI RISCHIA, ATTRAVERSO QUESTI TIPI DI FORZATURE, DI ARRECARE DANNI E DI LITIGARE CON QUESTE PERSONE ROVINANDO, A VOLTE, DELLE AMICIZIE O RAPPORTI SENTIMENTALI.

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Ricordiamoci sempre, quindi, che noi dobbiamo limitarci al lavoro su di sé, gli altri, se vorranno, potranno prendere spunto, ma noi non dovremo, MAI E POI MAI, offrire aiuti non richiesti o pressare, in alcun modo, le persone in questione a cambiare, ciò perché costituirebbe una forma di violenza psicologica e non avrebbe senso.

Vincenzo Bilotta



domenica 11 ottobre 2020

Uscire dalla routine

Gli esseri umani tendono a vivere di abitudini. Attraverso la ripetizione costante di determinati comportamenti, col passare del tempo, ognuno di noi si crea delle routine. Per esempio, tendiamo a percorrere la stessa strada ogni giorno per andare al lavoro, a frequentare la stessa palestra, lo stesso supermercato, gli stessi locali quando usciamo a divertirci.

Cosa c'è di male in tutto ciò? Proprio nulla! E' solo che, ripetendo sempre la stessa routine, si tende, col tempo, a stagnarvi dentro, smettendo di cercare le novità, nuovi stimoli e, in generale, situazioni che possano portarci a vivere in maniera nuova e diversa una Vita che, altrimenti, rischia di divenire piatta e priva di significato.

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Ma cosa spinge le persone a vivere una routine standard piuttosto che una Vita piena di novità, creata momento per momento, in grado di portare una ventata di freschezza, novità fino a trasformarci in persone più sagge, resilienti e gioiose? La risposta è: la paura.

Si ha paura del nuovo, proprio quel nuovo che, lui solo, potrebbe portare rinnovamento nelle nostre Vite. E' solo cambiando abitudini, un pò per volta, fino ad uscire da una routine standard fondata su degli automatismi che si ripetono, spesso, da decenni, che si potrà realizzare una profonda trasformazione interiore.

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Certo, il cambiamento deve avvenire prima a livello interiore. Tutto parte da noi, questo ormai è risaputo, l'esterno va di conseguenza, si limita a riflettere ciò che proiettiamo noi da dentro, attraverso le nostre abitudini, azioni, modi di pensare. In una parola, noi influenziamo la realtà esterna attraverso il nostro modo di essere, che è interno a noi, fa parte della nostra essenza.

Di conseguenza, se davvero vogliamo uscire dalla routine, risulta ben chiaro che dobbiamo prima visualizzare un nuovo modo di vivere, dobbiamo sviluppare la capacità immaginativa necessaria a cambiare, un pò per volta ma in maniera costante, piccole abitudini stagnanti della nostra Vita. Sì, avete capito bene, piccole abitudini, un passo per volta, senza correre, ma COSTANTE E DEFINITIVO.

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Tutto ciò ci porterà, pian piano, fuori dalla zona di comfort, preparandoci a cambiamenti più grandi. Per esempio, se voglio cambiare casa, città, lavoro, non posso cominciare di certo direttamente, ciò in quanto sarebbe, per la maggior parte delle persone, un cambiamento troppo grosso e, di conseguenza, stressante. Così comincerò col girare nuove città per vedere dove si vive meglio in termini di qualità della Vita, prezzi degli immobili, opportunità lavorative.

Un passo alla volta, piccoli passi ma costanti. Poi il resto, il cambiamento più grosso (trasferimento in un'altra città, vendita della casa, cambio di lavoro) avverrà di conseguenza, un pò come una reazione a catena, è tutto consequenziale, un pò come avviene con una catena arrotolata dove, tirando una sola maglia, quest'ultima farà sì che tutta la catena la seguirà.

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dove
Altro consiglio per non avere paura di uscire dalla routine è il non pensare di cambiare, ma agire in direzione del cambiamento. Il solo pensare, infatti, a volte ci blocca nella nostra libera espressione del cambiamento mentre l'agire senza pensarci su troppo, o per nulla, ci porterà al cambiamento concreto. Meno seghe mentali e più azioni, quindi, ed avanti tutta verso la creazione di una Vita più consapevole, creativa e ricca di novità.

Vincenzo Bilotta