In questa società super tecnologica, tutti noi, più o meno, siamo diventati schiavi degli ultimi suoi ritrovati. Per molti versi non si può fare a meno di entrare nei social per aggiornare la pagina e il profilo specie per chi, come me, lo fa per lavoro, ma molto spesso, nonostante i buoni propositi, si rischia di sostare all'interno delle piattaforme interattive dei social il più del dovuto, per una sorta di dipendenza della quale, molto spesso, non si è coscienti e che, comunque, anche se si è coscienti di dipendere, non si riesce a gestire al meglio.
Così ci si ritrova per strada tutti intenti a guardare il prossimo, immancabile, messaggio in arrivo e non si fa caso all'auto che arriva sfrecciando su di noi o al semaforo che, mentre rispondevamo agli infiniti messaggi sullo smartphone, nel frattempo è diventato rosso.
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Noto come i telefonini di ultima generazione, con tutte le app di messaggeria istantanea, rubino tempo, in media, ben che vada, almeno 3 ore al giorno, ripartite nel corso della giornata. Basti pensare ad un messaggio vocale, poi riceviamo la risposta e alla fine ci esce una conversazione di oltre mezz'ora fra messaggi vocali inviati e ricevuti dalla persona con la quale parliamo.
Per non parlare del calo di attenzione, specie nei ragazzi in età scolare, costantemente distratti da questi smartphone, poco presenti a se stessi durante le lezioni, spesso svogliati e poco attivi sotto il punto di vista sportivo, del rendimento nello studio, nelle interazioni con l'ambiente REALE.
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Per molti il telefonino costituisce una sorta di via di fuga dalla realtà, dove il mondo esterno viene vissuto con disinteresse, mentre il mondo virtuale finisce per essere scambiato come reale e vissuto/abitato nell'arco della giornata a discapito delle relazioni sociali VERE con persone fisiche.
Fino a circa 12 anni fa ci si riuniva nei locali, specie nei fine settimana, per poi decidere il da farsi con gli amici. I locali erano pieni di gente che si divertiva fin dalle 18, mentre adesso ci si mette d'accordo via messaggio e si esce anche molto tardi per andare direttamente in discoteca o in pizzeria, saltando a piè pari la socialità che distingueva la società di alcuni anni fa, quella che non conosceva smartphone e possedeva i telefonini con cui potevi solo chiamare o mandare un messaggio normale.
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Pensavamo che la tecnologia potesse renderci liberi, e in un certo senso lo ha fatto. Non dimentichiamo come i telefonini abbiano salvato la Vita a tante persone durante gli incidenti, permettendo di chiamare i soccorsi, di questo ne va dato atto.
Di contro, ci siamo lasciati prendere dai programmi interattivi contenuti all'interno degli smartphone, fino a dipenderne quasi totalmente. Ma veniamo allo scopo di tutti questi preamboli in questo mio articolo di oggi. Se leggete il titolo lo capirete, sì, ho scritto prova per un giorno. L'invito che vi rivolgo è quello di provare per un giorno a lasciare SPENTO COMPLETAMENTE (non solo internet) il vostro smartphone.
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Se volete, potete provare e vi garantisco che è forse peggio di quando decidete di smettere di fumare. Prendetelo come una sorta di esercizio di presenza mentale, per sviluppare la FORZA DI VOLONTA' (e ce ne vorrà tanta, ma proprio tanta, fidatevi, per resistere alla TENTAZIONE di accenderlo, sia pure per un solo istante) necessaria per non dipendere da questo strumento tecnologico.
Potete decidere di spegnerlo la domenica, quando siete a casa e non aspettate chiamate da persone che hanno bisogno di voi (genitori, reperibilità al lavoro, etc.). Quando e se decidete di farlo, all'improvviso vi accorgerete di quanto tempo in più avrete a disposizione per fare tutte le cose che, molto spesso, avevate accantonate per sprecare il vostro tempo a scrivere messaggi, cercare cose futili su internet e così via...
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Meno smartphone, più VITA REALE... Se riuscirete a dedicare una volta alla settimana a voi stessi e avrete la forza necessaria per tenere SPENTO il vostro cellulare, all'improvviso scoprirete che esiste una famiglia alla quale dedicarsi, degli abiti da stirare che stanno ammuffendo sul tavolo, dei libri da leggere che non hanno fatto altro che prendere polvere, delle passeggiate all'aria aperta e in mezzo alla natura per ossigenarvi il cervello.
Lo smartphone è uno degli strumenti più potenti per tenere le persone addormentate, dipendenti ed è in grado di diminuire la lucidità del pensiero e la voglia di fare, di creare, di vivere la Vita reale. E no, non è l'ennesima teoria complottista, è la realtà e se vi guardate intorno lo scoprirete.
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Una volta si giocava per strada in mille modi, facendo lavorare la fantasia, ci si sporcava, si cadeva sbucciandosi le ginocchia, ma si era VIVI, ATTENTI, FIGLI DELL'ETERNO ISTANTE! Oggi i ragazzi giocano poco, spesso li puoi vedere seduti sulle panchine, immersi nei loro mondi virtuali a mandare messaggi, vestiti tutti uguali, stesso taglio di capelli, mai sudati, in pratica, le nuove generazioni si stanno perdendo il piacere del gioco, della presenza mentale tipica dei bambini, in una parola stanno crescendo, per la maggior parte, delle generazioni di zombie!
Impariamo a gestire l'utilizzo del nostro smartphone perché ciò è fondamentale se vogliamo dare l'esempio ai nostri figli. Solo dopo aver controllato la pulsione quasi ossessiva a voler guardare ogni frazione di secondo i messaggi sul telefonino potremo insegnarlo ai nostri figli.
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I bambini piccoli non dovrebbero utilizzare gli smartphone, piuttosto dovrebbero GIOCARE e DIVERTIRSI, ma purtroppo molti genitori inconsapevoli si sono resi conto che lo smartphone ha un effetto calmante superiore al sonaglino e così, sin dalla più tenera età e per avere un attimo di tregua, piazzano i propri pargoli davanti allo smartphone...
A questi genitori consiglio, piuttosto, di piazzarli davanti la tv, dove possono divertirsi ugualmente ed essere tenuti sotto controllo, ciò perché un bambino non conosce i pericoli di internet e potrebbe scoprire troppo presto cose come la pornografia se non viene monitorato con attenzione dai genitori.
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Impariamo a gestire lo smartphone, proviamo per un giorno a tenerlo TOTALMENTE SPENTO, lasciamolo nel cassetto, dimentichiamoci di lui e RICORDIAMOCI, invece, di noi, prima che sia troppo tardi, prima che la tecnologia rimpiazzi l'uomo dopo averlo ridotto ad uno zombie decerebrato.
Vincenzo Bilotta