lunedì 5 febbraio 2024

Nessuno può renderti felice

Nessuno può renderti felice, solo tu puoi esserlo. La società odierna ci ha insegnato che la felicità è qualcosa che va ricercato al di fuori di noi. Ci hanno insegnato che per essere felici bisogna istruirsi, imparare le buone maniere, essere accettati e, di conseguenza, piacere a tutti, sposarsi, ricoprire dei ruoli importanti e possedere un numero infinito di beni materiali.

Così molti inseguono questo mito, frutto di un'idea avuta da qualcuno che, di certo, non vuole il bene dell'umanità, ma solo la sua schiavitù. Sì, perché fino a quando continueremo a credere che la felicità sia qualcosa di esterno a noi, prima o poi rimarremo delusi. Nessuno, infatti, può renderci felici, ciò per il semplice fatto che la felicità non consiste nel possedere qualcosa o qualcuno, la felicità consiste, semmai, nell'ESSERE, nel conoscere se stessi, facendo luce sulla propria interiorità.

(Immagine presa dal web)


La difficoltà maggiore nel raggiungere la propria felicità sta proprio nell'inseguire qualcosa al nostro esterno, ciò perché questo correre dietro alle illusioni, ci allontana da noi stessi, dalla nostra interiorità, dalla riscoperta di noi quali creature complete in noi stesse. Solo lo smettere d'inseguire le illusioni esterne fino a centrarsi in sé, ci permetterà di essere felici.

Felicità è fare pace con se stessi, dopo aver preso coscienza del fatto che tutti i tesori che inseguivamo in giro per il mondo li avevamo già nascosti dentro, ma nessuno, tranne noi, aveva interesse a che li trovassimo, sia perché nemmeno i nostri educatori, genitori, insegnanti, spesso riescono a giungere ad una completa conoscenza di se stessi da tramandare, poi, agli altri, sia perché, nel caso di chi ci governa, non ha nessun interesse a vedere delle persone che raggiungono la felicità in maniera autonoma.

(Immagine presa dal web)


Molti fanno di tutto per apparire felici. Lo notiamo ogni sera, se usciamo in giro per i locali: tutti sorridono, sembrano divertirsi a bordo delle loro auto lussuose, coi visi abbronzati dalle lampade e i denti sbiancati, vestiti alla moda, con l'ultimo taglio di capelli come i divi di Hollywood. 

Ma questi sono solo atteggiamenti di facciata, e molte di queste persone oltre all'estetica conoscono ben poco rispetto a ciò che risulta essere la vera felicità. Si vive in funzione del giudizio degli altri, per piacere, per essere accettati ed avere, di conseguenza, tante persone che ci seguono sui social, così almeno l'apparenza è salvata.

(Immagine presa dal web)


Ma riguardo all'essenza, al ritrovare se stessi fino ad ESSERE, beh, c'è sempre tempo! In realtà sono solo scuse per procrastinare il lavoro di crescita personale, il solo che potrebbe portare, se seguito con volontà e dedizione, alla liberazione dalle convenzioni sociali e dalla dipendenza dall'approvazione degli altri per sentirsi felici ed accettati.

Molte persone che conosco mi dicono che a volte meditano, quando hanno tempo, ma quasi subito smettono, perché si addormentano! Questi sono solo meccanismi di autosabotaggio della mente. La mente, infatti, vorrebbe rimanere al controllo della nostra Vita. Essa, infatti, non vuole essere addomesticata o trascesa, altrimenti finirebbe di dominarci facendoci vivere come automi sotto l'incantesimo dei suoi pensieri.

(Immagine presa dal web)


Quasi tutte le persone che cominciano a meditare, quindi, lo fanno saltuariamente, poi smettono. In effetti le capisco, non è un percorso per tutti, ci vuole volontà per ESSERE, mentre per apparire basta avere e mostrare per ottenere subito l'approvazione da parte del popolo. La scelta, in ogni caso, è nostra, nessuno può renderci felici, solo noi possiamo.

Quando riusciremo ad essere senza avere più bisogno di mostrare nulla né, tanto meno, di volere a tutti i costi piacere agli altri e cominceremo, al contempo, a guardare, accettare, fare luce su ciò che già possediamo al nostro interno, allora il primo passo verso la liberazione sarà compiuto e noi potremo, finalmente, definirci delle persone complete e felici!

Vincenzo Bilotta