Ti sei mai chiesto chi sei davvero? Hai mai avuto il coraggio di esplorare la tua vera natura, di cogliere tutte le sfumature che stanno dietro la tua personalità, quella che altri hanno fabbricato al tuo posto? Sicuramente, se lavori su di te, qualche domanda te la sarai posta, com'è normale che sia.
Ma la maggior parte delle persone, più che vivere sopravvive. Pochi vivono, e ancora meno riescono a diventare se stessi, oltre la corazza chiamata correntemente personalità che tende a blindare dentro la loro vera natura.
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Ma che ci vorrebbe per essere se stessi? Molti credono che basti il solo prendere coscienza del fatto che si possiede una personalità costruita addosso attraverso il processo di addomesticamento che ci rende simili ad automi per poter automaticamente affrancarci dallo stato di sonno in cui versiamo perennemente per poi vivere, finalmente, da persone libere e felici. Magari fosse così, sicuramente non ci sarebbero tutte ste persone folli, tristi, depresse, arrabbiate in giro..
Ma il solo prendere coscienza del fatto che abbiamo una personalità costruita da altri per noi se, per un verso, costituisce, di sicuro, un passo avanti verso il processo di risveglio, per un altro non basta, da solo, a liberarci dalla nostra meccanicità, dal nostro vivere da automi vittime di un destino già scritto.
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Dopo aver preso coscienza del nostro processo di addomesticamento che ha portato alla creazione, da parte di altri, della nostra personalità, per liberarcene dobbiamo accettarla. Per accettarla occorrerà inviare tanto perdono, sia ai nostri educatori che a tutti coloro i quali hanno contribuito, in maniera più o meno influente, a farci diventare ciò che siamo adesso.
Bisognerà perdonare sia il mondo esterno, comprese le persone che, attraverso i loro comportamenti ci hanno deriso, ferito, deluso, sia il mondo interno, quello contenuto dentro di noi, il quale ci ha proiettato all'esterno la realtà che abbiamo vissuto fino ad oggi.
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Una volta compiuti questi passi importanti, occorrerà abbandonare la vecchia personalità, sarà un percorso che ci metterà alla prova, ma se, nonostante tutto, noi decideremo di andare avanti, vinceremo su tutto/i.
Per lasciare andare la vecchia personalità occorrerà smettere di identificarsi con essa, prendendo coscienza del fatto che noi non siamo la nostra personalità. Dopo aver smesso di identificarsi con la vecchia personalità, se ne potrà costruire una nuova, partendo questa volta dal presente, voltando le spalle definitivamente al passato, che risulterà sanato attraverso il processo del perdono.
(La copertina del mio nuovo libro) |
Per creare una nuova personalità, quella che ci consentirà di essere ed esprimere la nostra vera essenza, non quella che ci aveva imposta la società attraverso il lavaggio del cervello, bisognerà imparare a conoscersi, ad esplorarsi, riscoprendo le passioni mai coltivate, le gioie mai provate, facendo cose che ci sarebbe piaciuto fare ma che abbiamo avuto, fino a questo momento, paura di fare.
E' importante precisare che, nonostante il fatto che ci siamo costruiti una nuova, vera personalità, ciò non significa che dovrà essere per noi definitiva e non possa arricchirsi di ulteriori sfumature che vadano a vantaggio della libera espressione della nostra vera natura.
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Se, ad esempio, in passato avevamo determinate paure, pensieri negativi, ansie, mentre andiamo trasformando parti di noi che ci limitavano nella libera espressione delle nostre potenzialità, pian piano possiamo scegliere di lasciarci alle spalle anche le nostre paure e, in generale, tutto ciò che ci ancorava al passato costituendo una zavorra alla nostra ascesa.
Prendiamo coscienza di ciò che NON siamo, perdoniamo eventi, persone, noi stessi per il male ricevuto a livello psicofisico, poi disfiamoci della vecchia personalità fatta di sofferenza e che tendeva a renderci uguali al gregge ed abbracciamo la Vita, la libertà e l'evoluzione, oltre l'istruzione scolastica, familiare, oltre ogni credo religioso e fregandocene del giudizio degli altri.
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Diventiamo padroni della nostra Vita, perché noi siamo stati creati da Dio a Sua immagine e somiglianza e nessun destino "già scritto" potrà mai imprigionarci perché il destino, così come la personalità, non sono cose predefinite ma possono essere cambiate in ogni momento e a nostro vantaggio, basta volerlo, basta lavorare su di sé.
Vincenzo Bilotta