Questa domenica ho deciso di pubblicare un altro capitolo bonus del mio libro di recente pubblicazione, il suo titolo è "Il potere della preghiera". Sappiamo realmente pregare? Riusciamo ad ottenere ciò a cui teniamo tramite la preghiera? Prima di rispondere a queste domande attraverso questo nuovo ed interessante capitolo, vi ricordo che, per chi volesse approfondire queste come altre tematiche, potrà trovare il mio libro in tutte le librerie d'Italia oppure acquistarlo online presso: MACROLIBRARSI (basta cliccare sulla copertina del mio libro che troverete alla vostra destra a fianco dell'articolo), IL GIARDINO DEI LIBRI, LA FELTRINELLI, AMAZON, IBS LIBRI, HOEPLI, YOUCANPRINT, INMONDADORI.
Pregare è qualcosa che molti hanno
appreso sin da piccoli e in maniera diversa a seconda della religione di appartenenza. Ognuno di
noi acquisisce, col passare del tempo, un personale modo di pregare in base al
proprio sentire ma, spesso, il semplice pregare non ci permette di ottenere ciò
che chiediamo quando preghiamo. Vedremo adesso il motivo per cui ciò accade.
Se è vero che pregare è abitudine
comune, raramente però si prega con consapevolezza; molte volte lo si fa in
modo automatico, come quando ci si rade o si va a fare la spesa. Pochi
comprendono in realtà la funzione e l’importanza che la preghiera può rivestire
all’interno della vita di una persona e come spesso possa cambiargliela in
meglio, se riuscirà, attraverso di essa, ad entrare in connessione con il Tutto.
I nostri genitori, insegnanti e
precettori, sin dall’età scolare, ci hanno insegnato a pregare nel modo in cui
loro stessi usavano fare ma nessuno mai, né loro né noi, si è chiesto quale
fosse il potere e il significato racchiuso nella preghiera e nelle sue parole.
Pregare è, secondo me, un gesto di grande consapevolezza che va fatto in
maniera cosciente, riservandosi degli spazi nel corso della giornata, allo
scopo di potersi concentrare meglio e riuscire a comunicare in maniera diretta
con Dio.
Ora, a prescindere dal tipo di
preghiera che si deciderà di recitare, imparata a scuola o improvvisata allo
scopo di chiedere il cambiamento di una situazione che non va nella nostra
vita, occorre metterci l’intenzione, capendo che, dal momento in cui si inizia
a pregare, ci si mette in contatto con Dio, e si realizza l’Unità col suo
Spirito, perché noi siamo parte di Lui e, attraverso la preghiera, abbiamo la
possibilità di poterci comunicare e chiedere il Suo aiuto.
Affinché possa realizzarsi nella
nostra vita ciò che avremo richiesto attraverso la preghiera, occorrerà
innanzitutto la Fede. Bisogna infatti credere in un’esistenza superiore che
potrà essere Dio per i cattolici, Allah per i musulmani, la Matrix Divina per i
fisici quantistici ma il risultato sarà sempre uguale, a patto che si preghi
col cuore, eliminando la mente. Infatti, solo eliminando la mente coi suoi
schemi sarà possibile pregare col cuore e mettersi, di conseguenza, in
connessione con Dio.
E’ attraverso il linguaggio del
cuore che Dio ascolta le nostre preghiere, ciò a prescindere dalla bellezza
delle parole pronunciate. In questo caso, infatti, occorrerà solo essere
connessi; la forma espressiva verbale sarà di secondaria importanza. Si sarà
sicuri di essere connessi con Dio quando si inizierà a pregare con il cuore.
Qualora si continuasse, invece, a pregare solo con la mente si correrà il
rischio di non vedere realizzate le proprie richieste in quanto si rimarrà,
così facendo, radicati nelle proprie paure.
E’ solo dopo aver aperto il cuore,
quindi, che si avrà l’opportunità di poter comunicare con Dio. Da quel momento,
il nostro cuore diventerà come un’antenna che trasmetterà le nostre preghiere
alla Fonte e ne riceverà sempre risposta. Impariamo quindi a vedere nella
preghiera una forma di unione col Tutto, un po’ come avviene con la meditazione,
ma con una differenza sostanziale: se, per un verso, sia la meditazione che la
preghiera vengono fatte col cuore e hanno come scopo di annullare la mente, la
meditazione avviene in maniera silenziosa, guardando al nostro interno, a volte
pronunciando dei mantra, mentre, invece, con la preghiera si pronunciano
determinate parole allo scopo di connettersi con Dio, rimanendo peraltro in uno
stato vigile.
In poche parole, tutto avviene,
oltre che per la preghiera, ovviamente anche per la Fede che si ha nel
formulare la preghiera stessa, perché, se davvero si vuole una determinata cosa
e la si chiede attraverso la preghiera, bisogna porsi con Fede nei confronti di
Dio affinché ce la conceda, aspettando poi, dopo aver pregato, che si realizzi
nella nostra vita. Essa non tarderà a verificarsi, realizzando sempre le
richieste fatte con il cuore.
Quando, invece, non si riesce a
sgombrare la mente coi suoi schemi, per quanto si possa pregare col massimo
fervore religioso, in questo caso il miracolo non avverrà perché non si sarà
riusciti ad aprire i nostri cuori a Dio. Infatti, solo aprendo i nostri cuori a
Dio, durante quel momento di unità con
l’assoluto che è la preghiera, avremo la possibilità di potere comunicare
direttamente con Lui ed ottenere quanto chiederemo.
Sostituiamo alla mente il cuore e
alla paura la fede e, a prescindere dalle parole utilizzate nelle nostre preghiere,
potremo fare accadere i miracoli nella nostra vita, facendo nascere fiori
perfino laddove pensavamo potessero esistere solo rovi. Infatti le parole possono
avere degli effetti che la maggior parte delle persone non conosce perché è
talmente abituata a pronunciarle che ha
perso ormai l’essenza del loro significato.
La preghiera ha anche il potere di
modificare l’acqua delle nostre cellule. Questo lo si deduce dagli esperimenti
condotti dallo scienziato giapponese Masaru Emoto, il quale ha fotografato dei
cristalli di acqua congelati dopo che erano state recitate delle preghiere da
persone appartenenti a differenti culti
religiosi. Il risultato, a prescindere dalla preghiera recitata o dalla
religione di appartenenza, è stato la formazione, da parte dell’acqua, di
cristalli di rara bellezza.
Quindi un motivo in più per pregare, facendolo in modo corretto in quanto, il solo pronunciare le parole contenute
nella preghiera che si reciterà, darà ad ognuno di noi la possibilità di
migliorare il proprio stato di salute, entrando in risonanza con esse a livello
cellulare. Questo sarà il primo miracolo che avverrà ancor prima di essersi
connessi con Dio e di ottenere da Lui risposta alle nostre richieste!
Vincenzo Bilotta