Si parla tanto di risveglio, molti usano il termine illuminazione, ma la sostanza del discorso non cambia. Ma al di là della terminologia tanto in voga negli ambienti new age, cosa significa illuminazione? Non cercherò il termine preciso da nessuna parte, lo spiegherò con parole mie, perché mi piace di più.
La persona che si illumina è colei la quale, ad un certo punto del percorso, a volte senza aver mai intrapreso nessun percorso, comprende il senso della Vita, oltre le apparenze, oltre la routine, al di là di quello che le era stato sempre insegnato a scuola, a casa e, in generale, durante il processo di addomesticamento, al secolo educazione.
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Alcuni pensano che chi si illumina acquisisca poteri soprannaturali quali telecinesi, telepatia, visione a distanza, medianicità o levitazione in quanto si riattiverebbe (alcuni parlano di disincrostazione) la ghiandola pineale. In realtà chi si illumina, più che acquisire più cose, magari poteri paranormali, come dicevo prima, ne perde molte, quelle superflue.
Sì, perché illuminarsi significa, per me, riuscire a squarciare il velo dell'illusione (il cosiddetto velo di maya del quale parlano i buddhisti) per poter, infine, vedere le cose oltre le apparenze, oltre ogni filtro mentale, giudizio o acquisizione conseguente al processo di addomesticamento.
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In pratica, chi si illumina si sveglia dal sogno di materia e riesce a vedere le cose in maniera oggettiva, e cioè così come sono al di là delle descrizioni mentali conseguenti al processo di addomesticamento. Per fare un esempio, chi si illumina vedrà il fiore riuscendo a percepirne il profumo, i colori, la vitalità, senza per questo cercare di ricordare dove l'aveva visto prima di allora, il suo nome scientifico o tentare di scattargli una foto, l'OSSERVA e basta.
Illuminarsi è come vedere le cose attraverso un raggio di sole che esce fuori da nuvoloni grigi temporaleschi, le cose cominciano ad essere chiare nella loro essenzialità, perché si smette di complicarle appiccicando ovunque etichette mentali.
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Così si vedrà il partner in maniera diversa, gli amici, il datore di lavoro, il posto nel quale si vive, tutto assumerà una nuova luce, la luce della VERITA' OLTRE OGNI ILLUSIONE/DEFINIZIONE MENTALE. E questa è una vera e propria liberazione dalla prigionia della mente e dai sensi.
Illuminazione uguale destrutturazione, è un po' come rinascere, lavagne pulite, tornare bambini ed approcciarsi alle cose con quel senso di stupore, amore, immaginazione, creatività, allora la Vita viene vissuta come un'avventura e non più come un calvario o una lotta continua.
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Chi si illumina vede oltre le cose, oltre gli accadimenti quotidiani, questo accade perché non si limita soltanto a guardare ma, una volta squarciato il velo dell'illusione, finalmente VEDE le cose per come stanno, senza l'intermediazione della mente coi suoi filtri ed etichette.
L'illuminazione non va cercata, ciò per il semplice fatto che chi la cerca, in realtà, lo fa con la mente, quindi la sogna, la etichetta ma, in questo modo non la potrà vivere veramente, soltanto immaginare mentalmente.
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Non occorre nessuno sforzo, studio o percorso di crescita, ma se si vuole seguire un cammino, lo si può fare per conoscersi meglio, a patto che si sappia che il pacchetto non comprende l'illuminazione in omaggio!
Non si sa mai nemmeno se ci si illuminerà ma, a mio avviso, una volta cessato ogni sforzo, quando si smetterà d'inseguire il superguru risvegliato, di leggere centomila libri in cerca della frase magica, già in quel momento, quando si abbandonerà il complicato per il semplice, si comincerà a vedere, seppur a tratti, la realtà delle cose, così come sono, oltre ogni descrizione, immaginazione o processo di addomesticamento.
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Vincenzo Bilotta