domenica 6 gennaio 2013

Il lavoro su di Sé

Evoluzione. Ecco la parola chiave del ventunesimo secolo. In senso tecnologico si ha ben poco da imparare, quanto a rapporti umani e Consapevolezza invece.... Ne abbiamo di strada! E allora giù con seminari, corsi di meditazione, libri ispiratori e quant'altro possa disincrostarci di dosso tutte le illusioni che ci siamo portati dietro fino ad oggi, fino al momento in cui non decideremo di iniziare il lavoro su noi stessi.

Cosa significa lavorare su di Sé e a cosa dovrebbe portare tendenzialmente questo lavoro? Lavorare su di Sé comporta, innanzitutto, l'aver preso coscienza dello stato di sonno nel quale ognuno di noi versa e che gli fa perdere le redini del proprio Sé disconnettendolo dal Tutto. Quando si è persi nei propri pensieri è come se si vivesse in un sogno ad occhi aperti dal quale sembra non esserci apparente possibilità di Risvegliarsi. Questo stato di sogno ci fa percepire il mondo esterno a noi come diviso e minaccioso.
(Immagine presa dal web)

Dallo stato mentale nasce la dualità e la necessità di mio e tuo, buono e cattivo, bello e brutto. Insomma, tutto si separa, ma, per fortuna aggiungerei, solo all'apparenza. La persona che vive nella propria mente è destinata a ripetere gli stessi comportamenti senza mai poterne trarre un insegnamento che le possa consentire di evolvere fino ad interagire con nuovi modelli comportamentali. Il lavoro su di Sé è volto ad aiutare la persona a vivere LA VITA REALE, uscendo finalmente dal mondo illusorio proiettato dalla mente attraverso i suoi pensieri.

Cosa è necessario per far si che il lavoro su di Sé possa compiersi? Innanzitutto la VOLONTA' DI CAMBIARE schema di pensiero ed approccio con persone ed eventi nella Vita quotidiana. Dopo si potranno leggere libri e frequentare seminari, guru, coach, fermo restando che tutto ciò costituisce il LAVORO TEORICO corrispondente al 10% del lavoro su di Sé. Importanza fondamentale ha il LAVORO PRATICO ai fini dell'evoluzione verso piani più alti di esistenza.
(Immagine presa dal web)

Esso, infatti, costituisce il 90% di quello che è il lavoro su di Sé. Se frequentare seminari e leggere libri, infatti, consente di acquisire nuove conoscenze sul piano teorico ed a livello intellettuale, IL METTERLI IN PRATICA fa parte dell'opera evolutiva dell'Essere Umano e permette la sua trasformazione a livello psicofisico partendo dalle singole cellule. Solo attraverso un lavoro di pratica costante, infatti, si potrà stabilire un nuovo approccio alla Vita che ci consenta di accettare le parti di noi in ombra ed illumini, al contempo, il nostro percorso verso la realizzazione del SE' UNIFICATO.

Lavorare su di Sé comporta Essere Presenti a Se Stessi in ogni occasione della propria Vita. Solo così un avvenimento come il semplice lavare i piatti o lo svolgere il proprio lavoro, potrà trasformarsi da semplice RIPETIZIONE MECCANICA a CELEBRAZIONE DEL PROPRIO SE' LIBERO DA OGNI FORMA PENSIERO LIMITANTE. Per questo è di fondamentale importanza la pratica e non solo l'acquisizione teorica di concetti. Vivere la Vita Reale comporta l'essere aperti a tutti gli eventi allo scopo di trarne un significato ai fini evolutivi. Ogni accadimento nella nostra Vita è un insegnamento del quale fare tesoro.

Niente è sbagliato o inutile, tutto è necessario quando accade. Basta rimanere attenti e svegli ed anche una semplice conversazione con un passante può trasformarsi in una lezione di Vita da mettere in pratica. Iniziate il lavoro su di voi partendo dall'Osservazione di ogni vostro gesto, parola, azione, cominciate ad accorgervi della meccanicità nella quale siete immersi "normalmente". Osservate senza giudicare, semplicemente lasciate accadere senza opporre resistenza. Ciò vi darà le basi per poter poi approfondire, se lo vorrete, il lavoro d'introspezione.

Vincenzo Bilotta