lunedì 17 febbraio 2025

Siate come i girasoli

Porta il tuo viso verso il sole e le ombre cadranno dietro di te. (Proverbio maori)

Viviamo in un mondo di pessimisti. Per dirla con la metafora del bicchiere, pare proprio che tutti, o quasi, vedano il bicchiere mezzo vuoto, concentrandosi sempre e solo sulla mancanza, sul senso di incompletezza, sui problemi. Queste persone non sanno, tuttavia, che la mancanza, il senso di incompletezza e i problemi esistono perché loro si concentrano SOLO ED ESCLUSIVAMENTE su questi aspetti delle loro Vite.

(Immagine presa dal web)


Consentitemi adesso di fare un altro esempio per entrare nel vivo di questo articolo di oggi. Immaginate di essere dei fiori, ma non dei fiori qualsiasi, vi chiedo di immaginare di essere, sia pure per un solo attimo, dei girasoli.

Come ben sapete, il girasole è così chiamato per la sua caratteristica tendenza a girarsi verso il sole, in direzione dei suoi raggi. Ora, immaginate per un attimo di essere voi stessi dei girasoli. Ma perché proprio dei girasoli? Perché il girasole, proprio per il fatto di girarsi solo verso il sole, ha la capacità di LASCIARSI ALLE SPALLE LE TENEBRE, ciò in quanto si concentra solo ed esclusivamente in direzione dei raggi solari.

(Immagine presa dal web)


Noi possiamo essere proprio come i girasoli. Se ci fate caso, nel descriverli avrete notato come facessi riferimento al fatto che i girasoli volgono il loro sguardo SOLO verso la luce. Di conseguenza possiamo dire che essi focalizzano la loro attenzione solo su ciò che è bene per loro. Il sole, infatti, è quanto di più positivo possa esistere agli occhi di un fiore.

Per il girasole, quindi, non esiste nient'altro se non il sole. Il girasole non presta attenzione all'ombra, a ciò che lo circonda, esso dirige il suo sguardo SEMPRE E SOLO VERSO LA LUCE DEL SOLE e questo gli è più che sufficiente per vivere e crescere forte fino a portare i semi, quelli che molti di noi mangiano di tanto in tanto.

(Immagine presa al web)


Noi dovremmo prendere esempio dai fiori di girasole, all'interno delle nostre Vite, focalizzandoci solo sugli aspetti positivi ed evitando di ingigantire quelli negativi. Sì, lo so, questo compito risulta molto difficile, specie se teniamo in considerazione il fatto che viviamo in una società di pessimisti, dove il pessimismo ci viene insegnato (manco se fosse un'alta iniziazione esoterica) dovunque ci troviamo: a casa, a scuola, in mezzo agli amici, in giro per le strade.

La gente, quando non ci trasmette negatività attraverso la parola, lamentandosi, ce la può trasmettere con le espressioni da zombie che assume a partire dal momento in cui esce di casa per andare in giro per i fatti suoi. In un modo o nell'altro, chi ha la negatività dentro tenderà ad esprimerla fuori, sia a parole, che attraverso, come ho già detto, le espressioni del viso decisamente da morto, ma non finisce qui.

(Immagine presa dal web)


Sì, perché molte persone sono negative non appena ti ci avvicini, anche se non ti parlano, anche se il viso non è particolarmente cadaverico, semplicemente emanano ciò che sono. Qui parlo di campi energetici negativi del diametro di uno o diversi metri di circonferenza, e quando noi ci troviamo all'interno di questi campi, anche se possediamo dei livelli energetici elevati, non possiamo fare a meno di assorbire parte della loro negatività.

Riveste importanza fondamentale imparare a focalizzarsi sul sole presente nella nostra Vita, non sulle zone in ombra. Impariamo a volgere lo sguardo in direzione della luce. Tradotto in pratica, smettiamo di preoccuparci sempre e comunque riguardo al futuro, a ciò che succederà domani, se potremo andare in vacanza, se le tasse aumenteranno o se moriremo, andiamo oltre.

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Per andare oltre intendo andare oltre le tenebre, volgendo il proprio FOCUS in direzione della luce e cioè sul fatto che siamo VIVI, che abbiamo un tetto sotto il quale dormire, che non siamo in un paese in guerra, qualsiasi cosa, purché sia positiva.

Ciò deve costituire un allenamento quotidiano che ci porterà, pian piano, a cambiare modo di pensare, di vedere, e di vivere la Vita, in particolare potremo cambiare polarità, passando dal polo negativo (visione pessimista, caratterizzata dal concentrarsi sui problemi creati da noi stessi, dalla nostra mente), al polo positivo (visione ottimista, caratterizzata dal ringraziare DIO per ciò che ci ha concesso di avere, di vivere, di diventare GRAZIE al semplice fatto di essere vivi e poter fare esperienza su questo pianeta chiamato terra).

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Da oggi, quindi, non limitatevi a mangiare solo i semi di girasole, diventate ALLIEVI del girasole stesso, lasciando che v'insegni a guardare verso la luce, lasciandovi alle spalle, una volta per tutte, le tenebre costituite dalle vostre seghe mentali. Buona pratica!

Vincenzo Bilotta

lunedì 3 febbraio 2025

Chi sei veramente?

Ti sei mai chiesto chi sei veramente? No, non sto parlando del tuo nome, della tua famiglia, di ciò che hai imparato a scuola né, tanto meno, della tua posizione economica o del tuo titolo accademico, niente di tutto ciò.

Ti sto chiedendo se hai mai provato ad esplorare la tua vera natura, a riscoprire la tua vera identità, quella che non hai mai ricercato, oltre ciò che ti hanno fatto credere di essere, oltre alla famiglia, al gruppo sociale al quale appartieni.

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Probabilmente pensi di essere ciò che ti hanno insegnato, ciò perché questa è diventata la tua identità. Ma tu potresti trarre la tua identità anche da quello che hai vissuto, subito, come quando, ad esempio, ti bullizzavano a scuola, e in questo caso ti allontaneresti, e non di poco, dalla tua vera natura, da chi sei veramente.

Sì, perché le esperienze dolorose vissute durante la fase di crescita creano in te un guscio, una prigione, fatta di dolore, di convinzioni limitanti rispetto a quello che sei veramente. Di conseguenza, crescendo e una volta inserito nel contesto sociale e lavorativo, tu non sarai te stesso, ma rappresenterai un insieme di emozioni che hanno creato una versione distorta di ciò che in realtà sei.

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Ebbene sì, il passato può diventare una prigione per chi non riesce a svegliarsi in tempo e capire che è solo un ricordo, un ricordo che, tuttavia, può imprimersi tanto in una persona fino a non permetterle di essere se stessa, di esprimere la sua vera natura, la sua creatività impedendole, in questo modo, di mettere a disposizione i propri talenti e le proprie capacità artistiche, ciò in quanto vengono represse.

Non è di certo facile esprimere la propria vera natura senza aver prima smesso di continuare a trarre la propria identità dal passato, specie se questo è stato traumatico. Per uscire fuori dal guscio delle convinzioni limitanti, dalla falsa identità e, in generale, da tutto ciò che c'impedisce di esprimere la nostra vera natura, bisognerà, prima, prendere coscienza del fatto che noi non siamo il nostro passato, un passato dal quale, fino ad oggi, abbiamo tuttavia continuato a trarre la nostra identità.

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Continuare a vivere traendo la propria identità da bambini bullizzati o da buoni a nulla non è, di certo, il massimo se vogliamo esprimere il meglio di noi stessi, ciò in quanto questi traumi non osservati e sanati costituiscono un grosso limite all'espressione dei nostri talenti naturali e sabotano, di conseguenza, il raggiungimento del nostro successo.

Quando abbiamo paura di qualcosa, del successo, di cominciare un'attività in proprio, chiediamoci chi ha, in realtà, paura. Potremmo scoprire che non siamo noi ad avere paura, ma il bambino bullizzato dai compagni di classe o, in generale, giudicato poco intelligente dagli insegnanti che ci portiamo ancora dietro e che guida, a distanza a volte di molti anni, la nostra Vita.

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In questo modo, però, non si va da nessuna parte! Bisogna sanare il bambino che è in noi, smettendo, al contempo di sentirci inadeguati, insicuri, spaventati dalla Vita, perché ciò che ci hanno detto erano solo delle frasi pronunciate da persone che avevano un livello di coscienza molto basso e, in quanto tali, incapaci di capire il danno che avrebbero arrecato, pronunciando determinate parole, in un bambino particolarmente sensibile.

Prendiamo per mano il bambino spaventato che è in noi, guidiamolo dal buio di un passato costellato da esperienze negative alla luce di una nuova Vita, quella di adulto capace di perdonare chi non ha creduto in lui o che attraverso ripetuti scherzi ha urtato la sua sensibilità.

(Immagine presa dal web)


Integrare il nostro lato bambino nella nostra personalità adulta dopo averlo sanato è fondamentale per la nostra crescita emotiva, in primo luogo e, in generale, in tutti i campi, siano essi sentimentale, lavorativo o sociale in generale.

Solo dopo aver sanato il nostro passato potremo voltare pagina e cominciare a credere in noi stessi, a coltivare i nostri talenti fino ad ora mai esplorati a causa delle nostre insicurezze per poter esprimere, infine, la persona di successo sepolta in noi sotto strati e strati di convinzioni limitanti, paure immotivate e un'identità che no, non avevamo di certo scelto noi, ma ce l'avevano attribuita in maniera arbitraria altri.

Vincenzo Bilotta