domenica 19 febbraio 2017

Struttura dell'ego

La maggior parte delle persone tende ad identificarsi con qualcosa che è diverso dalla loro vera natura. Ciò li disconnette dal TUTTO e non permette loro di riconoscere il proprio Dio interiore. Da ciò nasce l'ego e si alimenta attraverso l'identificazione, da parte delle persone, con beni posseduti, nozioni acquisite, stile di Vita e via dicendo.

In questo modo, chi alimenta l'ego, non fa altro che identificarsi e diventare qualcosa di esterno a ciò che si è realmente. Ecco che nascono i problemi, i conflitti, le guerre come le inutili competizioni a chi ha di più, a chi sa di più. A che scopo? Dopotutto, queste gare volte al superamento degli altri, oltre ad alimentare l'ego, dimostrano la paura dell'essere umano di venire superato in qualche campo dal proprio simile il quale è visto, in questo contesto egoico, come un avversario da sconfiggere.
(Immagine presa dal web)

La creazione di un'identità basata sull'ego porta a difendere le proprie posizioni riguardo determinati aspetti della Vita sociale e quotidiana, a voler avere ragione a tutti i costi, a voler vincere sempre e per forza. Ciò porta ad un ulteriore allontanamento dalle proprie origini divine e un conseguente asservimento alle proprie proiezioni mentali. In altre parole, ci si allontana dal VERO per abbracciare un'ILLUSIONE creata dalla mente e proiettata all'esterno di sé.
(Immagine presa dal web)

Ora, l'identità costruita in base ai beni posseduti, alla posizione sociale raggiunta, alle conoscenze acquisite e quant'altro possa alimentare e strutturare l'ego, può crollare in qualsiasi momento. Una perdita in qualsiasi campo della Vita, sia esso sentimentale, lavorativo, economico o di qualsiasi altro genere, può sgretolare la struttura egoica creata anche in anni e anni di lavoro basato sulla falsa identificazione con qualcosa di esterno a sé.
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Quando avviene un crollo di ciò che alimentava fino a quel momento l'ego, proprio in quel momento si ravvisa la possibilità di risvegliarsi o, viceversa, di diventare vittime delle circostanze. Certo, in questi casi gioca un ruolo fondamentale il fatto che si sia lavorato su di sé fino a quel momento o meno. Se una persona comincia a dubitare di ciò che ha, di ciò che pensa e comincia a lavorare su di sé anche per la semplice curiosità di scoprire cosa si nasconde dietro la propria identità costruita, questo potrà costituire la base per un eventuale risveglio qualora gli elementi con i quali il soggetto si identificava, improvvisamente crollassero.

Viceversa, se l'uomo medio, che non ha mai avuto la minima volontà di lavorare su di sé, viene a subire improvvisamente una perdita in uno dei campi della sua Vita coi quali si era identificato e creato un'immagine di sé, in questo caso, questo soggetto sarà destinato a diventare una vittima delle circostanze e, per ciò stesso, vivrà questa situazione come un fallimento, una distruzione in quanto ha puntato tutto su fattori esterni a se.
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Non bisogna solo lavorare su di sé per poter destrutturare l'ego. Occorre, anche, volgere lo sguardo al proprio interno distogliendolo, al contempo, da tutto ciò che si trova al di fuori di noi e costituisce il nostro falso sé sul quale abbiamo basato la nostra identità. Solo dopo aver abbandonato in maniera definitiva il falso involucro esterno e ci saremo disidentificati dalle illusioni di conoscenza e possesso potremo, finalmente, raggiungere quella libertà che ci consentirà di ricongiungerci con il TUTTO.

Vincenzo Bilotta

lunedì 6 febbraio 2017

Il perseverare

Quante volte vi siete posti un obiettivo da raggiungere e poi, lungi dall'arrivarci, avete mollato ancora prima di cominciare? Oggi vi parlerò del perseverare, ossia dell'arte di raggiungere tutti gli obiettivi che ci stanno più a cuore senza mai fermarsi di fronte a nulla. Dopotutto, prima di cominciare, occorre tenere conto di una cosa: L'UNICO VERO OSTACOLO AL NOSTRO PROGRESSO IN QUALSIASI CAMPO SIAMO NOI STESSI.

Siamo proprio noi, infatti, che ci autosabotiamo attraverso le nostre convinzioni limitanti e alimentando le nostre paure. Va detto in ogni caso che, il subconscio è già programmato in un determinato modo, occorrerà, quindi, dapprima uscire dagli schemi mentali ereditati dai genitori, educatori, maestri, preti, parenti, amici e, in generale, tutti coloro i quali hanno contribuito, in maniera diretta o indiretta, alla nostra educazione programmatica.
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Accade spesso che, nonostante ci sia la spinta iniziale volta al raggiungimento di un obiettivo, ad un certo punto sembra venir meno la motivazione, elemento trainante che potrebbe permetterci il raggiungimento del nostro traguardo. Cosa ci vuole allora, in questi casi, affinché si possa avere una spinta costante, una sorta di onda del successo, che ci consenta di arrivare dove vogliamo?

Un primo elemento è costituito, secondo me, dal potere della FOCALIZZAZIONE. Il focalizzarsi in maniera  totale e costante in direzione di un obiettivo, infatti, fa sì che l'obiettivo, alla fine, ci venga incontro, ciò grazie anche alla LEGGE DELL'ATTRAZIONE. Chi ha letto il mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, sa già come funziona. Tutto ciò a cui pensiamo in maniera TOTALE E COSTANTE entrerà a far parte, prima o poi, della nostra Vita.
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Il secondo elemento da tenere in considerazione è il potere delle CREDENZE. Va bene focalizzarsi un obiettivo e tenerlo a mente in maniera totale e costante, tuttavia occorre anche crederci, bisogna IMMAGINARLO COME SE FOSSE STATO GIA' RAGGIUNTO. Bisognerebbe visualizzare la sensazione che si prova a guidare, ad esempio, l'auto dei nostri sogni, se l'obiettivo è l'acquisto di un'auto di lusso. In questo caso potete arricchire la scena del maggior numero di particolari possibile quali: odore della pelle dei sedili, le sensazioni tattili delle vostre mani sullo sterzo e così via.

Il terzo elemento è caratterizzato dal continuare ad immaginare l'obiettivo raggiunto senza MAI tirarsi indietro. Non avrebbe senso fare solo alcuni passi in quanto spesso accade che molte persone si tirino indietro proprio quando l'obiettivo risultava essere a portata di mano. Bisogna andare avanti in direzione del proprio obiettivo senza mai fermarsi.
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Il quarto ed ultimo elemento, che caratterizzerà questo perseverare per raggiungere lo scopo, è costituito dalla trasformazione delle proprie credenze imparando, al contempo, a credere nell'impossibile. Dopotutto, impossibile è ciò che pensano coloro i quali hanno delle menti limitate dalle loro stesse voci interiori appartenenti a coloro i quali li hanno educati alla Vita. SOLO CHI CREDE NELL'IMPOSSIBILE POTRA' CREARE L'IRREALIZZABILE.

Attraverso questo processo costituito da quattro semplici, quanto fondamentali, elementi, si potranno cominciare a veder accadere i miracoli nella propria Vita. Ciò avverrà grazie alla trasformazione interiore, attuata grazie a questo lavoro in quattro semplici passi che costituiscono poi anche gli elementi base del PERSEVERARE PER RAGGIUNGERE LO SCOPO.

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Una volta seguiti in maniera costante questi principi basilari che fanno parte della legge dell'attrazione, vedrete che, dopo un determinato periodo di tempo che potrà variare a seconda del grado di resistenza alla trasformazione che incontrerete al vostro interno, riuscirete a raggiungere il vostro obiettivo senza sforzo anzi, sarà lui a venirvi incontro.

Vincenzo Bilotta