domenica 18 gennaio 2015

La paura del rifiuto

La paura del rifiuto è qualcosa che si apprende sin da piccoli, nel corso del processo educativo. Spesso fa parte di paure non nostre, ereditate da chi ci ha educati e cresciuti. Insomma, la paura del rifiuto è una cosa che si acquisisce da altri i quali, a loro volta l'hanno, ricevuta in "eredità".

Così, un bel giorno della nostra età adulta, ci ritroviamo con dei progetti di lavoro che lasciamo chiusi nel cassetto o con dei sentimenti verso una persona che reprimiamo, il tutto per paura di un ipotetico rifiuto. Certo, non sempre la paura si acquisisce attraverso il processo educativo. Capita a volte, infatti, che sia frutto di un rifiuto realmente sperimentato, magari in età scolare.

Può accadere che un bambino chieda di giocare ai suoi compagni di asilo e, nonostante ciò, venga respinto. Da quel momento, il bambino può far sua quella paura e generalizzarla a tutti gli altri contesti, portandosela dietro durante il processo di crescita.

Ecco il motivo per cui poi non ci si dichiari alla donna/uomo verso la/il quale si nutre un sentimento di amore o non si presenti il proprio progetto lavorativo alla ditta di turno. Tutto ciò rappresenta una condotta che ha come unico scopo quello di farci evitare il problema. Ovviamente, questo tipo di comportamento non servirà di certo a risolverlo ma solo, come si comprende dalla parola, a FUGGIRLO.
(Immagine presa dal web)

Come ho già ribadito in altri articoli, la paura è un meccanismo naturale di difesa della mente. Guai se non si avesse paura! Ma se la paura ci blocca e non ci permette di realizzare le nostre aspirazioni, ecco che diventa sicuramente un problema. Ma come fare a superare la paura del rifiuto?

Innanzitutto, è importante aumentare la propria autostima. Chi ha fiducia in se stesso ha maggiori possibilità di superare la paura di un eventuale rifiuto. Credendo in se stessi, infatti, si comprende che NON SEMPRE SI PUO' PIACERE A TUTTI. Così facendo, ci si apre ANCHE alla possibilità di un eventuale rifiuto, a differenza di prima in cui ci si concentrava SOLO sul rifiuto sicuro al 100%.

E' anche importante, se davvero s'intende superare la paura del rifiuto, capire che non sempre si bussa alla porta giusta e non sempre questa si dovrà per forza aprire. A CHE SERVE ALLORA PRENDERE A CALCI UNA PORTA CHE NON CI APRONO SE NON A PERDERE L'OPPORTUNITA' DI BUSSARE AD ALTRETTANTE CHE SONO GIA' PRONTE AD APRIRSI?

A proposito dell'andare oltre le porte chiuse per trovare, infine, quelle aperte, voglio condividere con voi un detto popolare antico che così recita: "Quando si chiude una porta, si apre un portone". Qual'è, allora, il problema? 

Non saranno tutte le donne (gli uomini) del mondo a dirvi di no, nè tutti i potenziali datori di lavoro a rifiutare la vostra richiesta. Semplicemente, FOCALIZZATEVI SUL SUCCESSO FUTURO E NON SUI FALLIMENTI PASSATI.

A che serve ancora piangersi addosso per la ragazza (il ragazzo) che vi ha rifiutati quando eravate alle superiori o perchè non siete stati invitati alla scampagnata di turno? A NULLA, SE NON A BLOCCARSI IN UN PASSATO CHE NON ESISTE PIU'!

La paura del rifiuto è solo nella mente, MAI nel cuore. Basta lasciarla dove si trova, dirigendo il proprio focus sul cuore. Il cuore, infatti, sa sempre ciò che la nostra Anima vuole allo scopo di realizzarsi su questa terra. Imparate a chiudere col passato, non esiste più se non nelle vostre menti. 

Toglietegli energia e usatela, invece, per credere di più in voi stessi e bussare a quante più porte possibile, ce ne sono tante che aspettano solo voi, cominciate da subito e realizzate i vostri sogni, QUI E ORA.

Vincenzo Bilotta

domenica 4 gennaio 2015

Esercitare la volontà

Tutti conosciamo i benefici dell'esercizio fisico per il nostro corpo. Tutti, altresì, sappiamo quanto sia importante, al fine di ottenere progressi e risultati duraturi, l'esercizio costante e non saltuario, pena la perdita dei progressi già fatti. Ma, come tanti ormai sanno, il solo esercizio fisico non basta all'evoluzione della persona.

Per completare il lavoro corretto su di sé occorre anche l'esercizio mentale, il lavoro sulla propria mente, la Presenza costante sulle proprie emozioni. In altre parole, oltre al lavoro fisico occorre il lavoro psichico e animico. Solo così si potrà dire di lavorare su di sé in maniera reale e completa.
(Immagine presa dal web)

Sia il lavoro fisico che quello psichico necessitano di VOLONTA'. Senza una volontà volta al miglioramento di sé, scarsi o nulli saranno i risultati in termini di progressi sia in campo fisico che spirituale. Tuttavia non basta avere volontà affinché i progressi arrivino. La volontà, oltre ad averla occorre ESERCITARLA. Essa, infatti, al pari di un muscolo va tenuta in costante esercizio se si vogliono ottenere cambiamenti ed uscire dallo stato di torpore nel quale versa la maggior parte della razza umana.

Non si dev'essere troppo duri con se stessi. Basta cominciare il lavoro su di sé a piccoli passi, con pazienza ma in maniera DECISA E PROGRESSIVA. La costanza è tutto se si vogliono ottenere dei progressi a lungo termine. Esercitare la volontà significa anche trasformare il pensiero che ci fa desiderare il cambiamento in AZIONE MIRATA alla sua realizzazione.
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Non si può volere senza agire, sarebbe solo teoria senza progresso alcuno se non a livello teorico e intellettivo. Per ottenere i cambiamenti del proprio modo di pensare e poter progredire in maniera reale occorre agire in direzione dell'obiettivo programmato.

Per esercitare la volontà occorre avere degli obiettivi. Senza un corretto focus sugli obiettivi, non si potranno raggiungere risultati per il semplice fatto che si andrebbe avanti senza una direzione prefissata. 
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E' proprio come quando ci si allena in una disciplina sportiva o si vuole fare carriera nel lavoro. Anche in questi ambiti occorre, infatti, avere le idee chiare. Senza idee chiare si rischierebbe di disperdere energie preziose girando in tondo senza mai approdare a nulla. Lo stesso vale per quanto riguarda il lavoro su di sé.

Anche nel campo spirituale e per ciò che riguarda la Presenza Mentale, bisogna avere le idee chiare, fissare dei punti di riferimento, dei capisaldi sui quali fare affidamento in caso di dubbi o paure. La volontà è il motore delle nostre azioni, il focus sull'obiettivo il carburante che ci porterà a destinazione.
(Immagine presa dal web)

Cominciate da domani ad esercitare la vostra volontà concentrandovi su piccoli obiettivi. Potete, ad esempio, cominciare col sistemare la vostra stanza se non lo fate da secoli e continuate a rinviare o, ancora, decidendo di eliminare il vizio del fumo se lo avete. In generale, ponetevi degli obiettivi alla vostra portata.

Non esercitate la volontà in maniera tale da causare un rifiuto, da parte vostra, nel continuare il percorso intrapreso. Se siete delle persone che tendono a giudicare in maniera eccessiva gli altri e se stessi, cominciate con l'osservarvi mentre lo fate. In questo modo eserciterete la volontà in direzione dell'autosservazione.
(La copertina del mio libro)

Piccoli passi COSTANTI che vi condurranno a grandi traguardi. La COSTANZA è tutto. Quando non vi sentite di andare oltre il traguardo raggiunto fino a quel momento, contentatevi di conservare i risultati già raggiunti e riposatevi senza sforzarvi in maniera eccessiva.

Col tempo e la costanza diventerete delle persone nuove, più consapevoli di se e più pazienti. Attraverso l'esercizio costante della volontà imparerete cose nuove su di voi e sul mondo che vi circonda, ciò grazie anche all'autosservazione e alla Presenza Mentale costante. Buona pratica!

Vincenzo Bilotta